1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è stata sempre una necessità, un bisogno primario. Già da ragazzino tenevo a casa un diario, lo custodivo gelosamente in un cassetto. Ogni sera lo tiravo fuori ed iniziavo a scriverci su, fissando per sempre le emozioni e sperando un giorno di poterle rivivere. In ogni caso, nessuno aveva accesso a quei racconti o poesie che scrivevo tra quelle pagine. Poi, col tempo, in un mondo nel quale la diffidenza verso il prossimo andava sempre più radicalizzandosi, ho capito che la scrittura era un mezzo fantastico in grado di realizzare qualcosa di magico: abbattere le barriere e colmare le distanze che ci dividono dagli altri. Ed allora ecco che oggi, quando in preda all'eccitazione provo a scrivere qualcosa, le parole sgorgano dal cuore una dietro l'altra, mentre io rivivo intensamente dieci, cento, mille volte le scene già vissute. Cosa provo in questi momenti? Gioia, adrenalina, ma anche tanta nostalgia per qualcosa che forse non tornerà più.