1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Fin da piccolo ho avuto la passione per lo scrivere. Già alle medie mi servivo dei fogli protocolli per i temi scolastici per proporre ai miei compagni di classe dei piccoli notiziari. Poi al liceo ho fondato un vero e proprio periodico, "Il Pesino", pagato in tipografia con i soldini della paghetta settimanale che avevo messo da parte per realizzare la mia iniziativa. I miei genitori volevano che io diventassi un ingegnere, ma all’università io scelsi una facoltà più umanistica, come giurisprudenza. A poco più di vent'anni realizzai il mio grande sogno entrando come collaboratore nella redazione di Padova del Resto del Carlino, dove diventati in un paio d'anni pubblicista e dove ebbe inizio la mia carriera di giornalista professionista, prima al Piccolo di Trieste e poi al Mattino di Padova. Negli anni Novanta cominciai a collaborare con la Rai 3, a Venezia.