1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto al centro di Napoli. Precisamente sono nato nella clinica di Capodimonte "Villa delle Fate" ormai chiusa da tempo, di fronte al Real Bosco di Capodimonte, storica riserva di caccia dei Borbone, oggi Parco Pubblico e Museo, teatro di importantissime mostre e manifestazioni culturali. Ricordo ancora da ragazzo le partite a calcio con amici, anche occasionali, nei prati, circondati da lecci, tigli ed olmi secolari. All'epoca non ci rendevamo conto del privilegio di vivere a Napoli.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ad un adolescente consiglierei di leggere i libri che più lo attraggono, guardandone la copertina, il titolo, la biografia dell'autore, le recensioni ed altro. Comunque libri che lo aiutino a sognare stando con i piedi per terra.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non ritengo sia una perdita piuttosto penso che sia una nuova possibilità di diffusione più rapida ed economica della cultura. Certo il libro cartaceo conserva un fascino particolare: è un'esperienza più tattile e più personale a mio parere perché puoi sottolinearlo, annotare pensieri e quant'altro.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
É uno dei modi con cui esprimiamo noi stessi e ci relazioniamo con noi stessi e con gli altri, può essere l'uno e l'altro.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Manifestare la mia esperienza di vita e di studio per comunicarla in un modo più diffuso e capillare rispetto alla relazione one to one.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
L'essere umano è un essere sociale. Quando ci si mette autenticamente in relazione, ciascuno può scoprire di essere meraviglioso e di avere vicino alcuni compagni di viaggio, magari pochi ma quanto bastano, ed anch'essi meravigliosi.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non ci avevo mai pensato da piccolo, piuttosto mi piaceva suonare e cantare, poi da grande ho iniziato a pensare che un libro consente di comunicare la propria esperienza a tante altre persone che sono libere di scegliere di entrare in contatto con te per ricevere quello che dai e che diversamente non potresti raggiungere.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì un 110 e lode all'esame di Psicobiologia. É stato il momento nel quale ho maturato l'idea di riflettere sugli argomenti che ho poi sviluppato nel testo.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, è stato più difficile iniziare che portarlo a termine.
10. Il suo autore del passato preferito?
David Hume, Immanuel Kant, Friedrich Hegel e Niels Bohr, li ritengo dei precursori, che hanno rivoluzionato il loro tempo e posto le basi per l'era moderna.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Un'altra ottima innovazione che se ben sfruttata consentirà l'apertura di nuove frontiere comunicazionali.