1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sono cresciuto come molti bambini negli anni 80, giocando a pallone con gli amici del paese e gironzolando con la bicicletta tra le campagne di un piccolo paese dell'entro terra romagnolo nella attuale provincia di Forlì-Cesena e precisamente in una frazione del comune di Predappio. La mia infanzia è trascorsa tranquilla in una famiglia modesta, dove ha sempre regnato una bella atmosfera attorno al focolare domestico. Nell'età dell'adolescenza mentre frequentavo le superiori cominciai a scrivere le prime poesie, precisamente la prima la scrissi nel 1988, dedicata ad una fugace fiamma amorosa. La scrissi per un compito che l'insegnante di italiano ci diede da fare a casa, e lì mi accorsi che scrivere per me era quasi naturale. Quel compito che l'insegnante ci diede da fare a casa scaturì dal fatto che in quel periodo nelle sale cinematografiche proiettavano il film "L'attimo fuggente" dove gli studenti della scuola in questione si trasformarono in poeti per uscire dalle linee guida di una società molto restrittiva. Scrissi altre poesie negli anni successivi, probabilmente come tanti adolescenti, dove vedi spesso tutto difficile e contro di te, ma poi si diventa adulti e la routine della vita ti assorbe e non ti fermi più a riflettere meditare come un tempo, così l'ispirazione che avevo avuto fino a quel momento, alcune volte anche un po’ banale svanì, però quello che avevo scritto lo conservai e ogni tanto lo andavo a rileggere, quando in un bel periodo del 2015 ricominciai a scrivere. All'inizio ogni giorno scrivevo qualche cosa poi, questo fiume in piena piano piano si è acquietato, ma non fermato perché attualmente sto ancora scrivendo altri versi.