1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è stata da sempre una delle mie più grandi passioni. Fin dall'età di dieci anni conservo diari su cui appunto giorno dopo giorno i pezzi più importanti della mia vita e, spesso li vado a rileggere nei momenti di gioia o di sconforto. Si è rivelato, fin da piccola, un modo per sfogare le mie emozioni più vere, quelle per cui spesso trovo difficoltà. Scrivere apre nuovi orizzonti, lascia intravedere il lato più vero di me stessa con paure e delusioni, gioie e speranze. Mi aiuta nei momenti in cui pensare fa male, nei momenti di profonda delusione o di paura ma soprattutto suscita quelle emozioni che, chi non scrive, non è in grado di poter capire veramente.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il libro che ho scritto lascia intravedere una parte di me stessa che spesso ho tenuto nascosta. A volte è più semplice raccontarsi attraverso le pagine di un romanzo che sfogare quello che si prova dentro... e così che escono fuori le paure che hai vissuto, le gioie più vere o le aspettative racchiuse in un cassetto del cuore, quel cuore a volte troppo fragile per lottare o troppo forte per aver lottato!
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere "Un infinito attimo di te" ha significato molto. Ha dato spazio alla mia immaginazione mista alla realtà, mi ha fatto sentire appagata nei giorni di crisi interiore, ma soprattutto ha consentito di credere in me stessa, a quella parte che si stava arrendendo. E così, finalmente, dopo diversi anni ho potuto dire: "ce l'ho fatta!".
Inoltre, attraverso questo romanzo ho cercato di essere d'aiuto a tutti quegli adolescenti che si ritrovano pieni di dubbi ed incertezze, in questa nostra società in cui i vuoti e le mancanze spesso sono forti e hanno bisogno che qualcuno ci sia e che possa sussurrar loro: "ci sono io con te!"
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Quando ho iniziato a scrivere il mio romanzo, volevo chiamarlo "Per sempre..." perché volevo esprimere un senso di continuità...
Poi, man mano, passo dopo passo, capitolo dopo capitolo, ho trovato quella continuità nell'infinito.... ed è così che è nato "Un infinito attimo di te".
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ho letto tantissimi libri.... e ognuno di essi ha suscitato in me emozioni diverse.
Su un'isola deserta porterei due libri: "I MISERABILI" di Victor Hugo perché in quel romanzo dal ritmo incalzante ed autentico sono racchiuse profonde, commoventi e delicate emozioni e da cui ricordo la celebre frase: «Il riso è il sole, che scaccia l'inverno dal volto umano».
E poi porterei il libro che ho letto in assoluto più volte, su cui ho pianto, mi sono emozionata ed ho ritrovato me stessa. Si chiama "SORELLA DEL MIO CUORE" della scrittrice indiana Chitra Banerjee Divakaruni. Un romanzo che riempie l'anima.
Consiglio a chi non abbia letto questi due grandi capolavori, di farlo al più presto!!!
6. Ebook o cartaceo?
Sicuramente la lettura digitale ha i suoi vantaggi ma io amo sentire l'odore dei libri, sfogliare le pagine, sottolineare con la matita... quindi cartaceo!
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrittore forse è troppo!!!
Ho iniziato a scrivere poesie all'età di 8 anni e, poi alle scuole medie, attraverso gli insegnamenti della mia professoressa di lettere, che stimo profondamente, ho capito quanto amassi la poesia. Così, partecipai ad un concorso e, vincendolo, ho pubblicato l'antologia "Orizzonti" a cura della Casa editrice Libroitaliano di Ragusa. Quando presentai questo libro, nell'ultima domanda dell'intervista, mi promisi di scrivere un romanzo. É stato un po' per gioco, una sfida con me stessa e, poi visto che con il mio lavoro sono a contatto con bambini ed adolescenti, ho cercato di scrivere un romanzo per loro... per fargli capire che, nonostante le difficoltà della vita, ci si rialza sempre e si può imparare a volare attraverso i sogni... basta solo crederci!
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro, come ho detto nella domanda precedente, è stata un po' una sfida con me stessa. Ho cominciato a scrivere qualche anno fa... e forse, quello di più bello è stato proprio il contatto con persone che in qualche modo hanno arricchito la mia vita, anche se per un solo istante. Così, unendo tanti pezzi, ho cominciato a formare un puzzle...
Non vi sono aneddoti particolari... forse la voglia di arrendermi quando ero a metà percorso... poi, una sera di luglio, qualcuno bussò alla mia porta e mi disse che non dovevo porre un punto... ma continuare.
Così quel coraggio, quella spinta, mi hanno permesso di concluderlo....
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
É un'emozione unica, indescrivibile!!!!
Non si può descrivere a parole....
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una mia cara amica.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ascoltare un libro è diverso da leggerlo...
Ma oggi, nella società caotica, in cui si corre e si passa gran parte del tempo in macchina, è una soluzione utilissima: se non puoi fermarti a leggere, lo ascolti, e non ti privi del piacere di un buon libro!