1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
La mia vita è stata caratterizzata dalla banalità più disarmante, tra doveri familiari,scolastici e impegni politico-sindacali. Sono stato per oltre 40 anni maestro, educato alla scuola di don Bosco, don Milani e Mario Lodi e per questo considero l'educazione un mezzo di riscatto per gli ultimi e i diversi. Vivo in uno splendido paese della Bassa Murgia, Ceglie Messapica, nel cuore della Messapia che declina nella pianura salentina.
“L’uomo con la coda – Storia di un’anima di secondo livello” è il titolo che Gianfranco Gardella ha scelto di dare al suo romanzo per raccontare la storia di un uomo codardo, abituato ad avere tutto sotto controllo e incapace di comprendere l’amore vero. Il romanzo, pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni, è disponibile sia nella versione cartacea, che in quella elettronica.
La casa, è considerata da molti come un rifugio, un bene primario irrinunciabile per altri rappresenta un punto di arrivo, il raggiungimento di un’indipendenza o la creazione di una famiglia. Comprare casa non è una cosa semplice, ma Giuseppe Pistone con il suo manuale “Compriamo casa in 5 mosse!” propone una guida partica e facile da consultare per districarcisi nel complicato modo immobiliare. Il libro, edito dalla BookSprint Edizioni, è disponibile sia nel formato cartaceo che in quello elettronico.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
La mia vita? Vissuta nel vivere della vita, perché' tutto è vita, vengo da Dio dall'infinito e non sono nessuno se non una minuscola parte infinitesimale dell'universo e delle galassie e lì ritornerò nel profondo infinito, per la pace e nella pace di ciò che avrò lasciato, decisi scrivere nel momento della nascita, poeti si nasce e non si diventa, non si scrive né con la penna né con il computer ma con il cuore e con l'anima, queste e solo queste sono le mie tre risposte da piccolo poeta quale sono.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Dalle 23:00 alle 03:00 di notte accompagnato da note musicali nella notte.
Alla luce trentacinque anni di esperienza come parroco nella Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano a contatto con le persone immigrate, Antonio Mottola promuove nel suo libro, un nuovo approccio volto ad ottenere una convivenza umana fra le etnie. “Ero immigrato e… - Multietnicità e pastorale relazionale” è il suo lavoro pubblicato dalla BookSprint Edizioni e disponibile nel duplice formato cartaceo/e-book.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato in Alessandria Egitto dove i miei genitori si erano trasferiti da molti anni ma dall'età di tre anni risiedo in Toscana. Quando abbiamo fatto ritorno in Italia in quanto la situazione politica a seguito alla caudata di re Faruk e l'avvento di Nasser si era complicata per gli europei, ci siamo trasferiti a Pisa, città dalle molte sfaccettature. Non mi ritengo scrittore, non mi piacciono le etichette, anche se fin da piccolo ho sempre desiderato scrivere e ho sempre scritto, pensieri alla rinfusa, riflessioni sparse, appunti, bozze. Raccontare è una specie di esplorazione all'interno del mio io.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in un paesino della Bassa Romagna, Bagnacavallo in provincia di Ravenna. Paese piccolo ma ricco di storia. Ho studiato fino al conseguimento del diploma di Geometra ed ho vissuto sempre in questa piccola comunità. Ho esercitato, ed esercito tutt'ora questa professione. Da quasi quindici anni condivido lo studio con mia figlia Claudia che è Architetto, sarebbe meglio dire che aiuto mia figlia a mandare avanti il suo studio. Sono nato sotto le bombe della seconda guerra mondiale ed ho percorso tutte le tappe più importanti della seconda metà del secolo scorso, dalla ricostruzione, al boom economico, dalle rivendicazioni sociali all'attuale crisi. Devo dire che nelle piccole comunità i grandi sconvolgimenti sociali ed economici arrivano meno cruenti che nelle grandi città e questo aiuta ad affrontare le situazioni con più raziocinio e ponderatezza.
La vita di un ventenne che viene spezzata all'improvviso da un incidente stradale, lo stato di coma e la difficile decisione della donazione degli organi. “Lettera di un condannato alla vita” è il nuovo libro di Daniela Bighi edito dalla casa editrice BookSprint edizioni ed è disponibile anche nel formato elettronico dell’e-book.
Intervista all'autore doppia - Mariachiara Leone Antonietta Frasca
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
M. Sono nata a Napoli ma cresciuta a Casalnuovo dove abito tutt'ora. Sono una persona molto impulsiva e determinata ed è per questo che inseguo quelle che sono le mie passioni cercando sempre di dare il massimo di me. Non mi piace darmi dei limiti ed è per questo che scrivere per me non è possibile collocarlo in una decisione precisa.
Dopo il successo di lettori con il primo capitolo della trilogia di Giulia, "Non può piovere per sempre", torna in libreria Alessandra Donati con il secondo volume della saga, dal titolo "Le tre G di Giulia", sempre edito dalla casa editrice BookSprint Edizioni di Vito Pacelli, già editore del primo romanzo, e per tanto disponibile nella classica versione del libro cartaceo.