1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nasco in una famiglia di operai, mio padre meccanico presso le Officine della Società Mineraria Monteponi e Montevecchio, mia madre sarta-casalinga. La mia vita è varia: dal mattino presto faccio servizio presso il Carrefour di San Sperate nel reparto pescheria. La sera mi occupo di Danza e Fitness presso una struttura sportiva cittadina. Mi dedico alla famiglia nella fascia oraria del pranzo e della cena, e in tarda serata o notte inoltrata scrivo.
L’Italia è uno dei Paesi più ricchi dal punto di vista del patrimonio culturale. Purtroppo non sempre i tesori artistici sono valorizzati come dovrebbero ma sempre più spesso sono abbandonati all’incuria e destinati al degrado. Il libro “Il Palazzo Ducale di Parete” vuole rendere nota la storia di un bellissimo palazzo della Campania che è tonato al suo splendore originario dopo un lavoro di restauro. Il libro scritto dall’Architetto Silvestre Pezone, è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni, ed è disponibile nella duplice veste del libro cartaceo e del libro elettronico.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato nel 1967 a Villaricca, comune del napoletano; ho vissuto, per lungo tempo, a Parete e, poi, tra Lusciano ed Aversa, comuni del casertano. L’ambiente familiare in cui sono cresciuto era abbastanza sereno e amorevole. Nel 1994 ho conseguito la laurea in architettura presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II e da lì è incominciato il mio lavoro di architetto. Nel 1998 ho sposato la mia attuale consorte e collega, già compagna di studi, con la quale ho condiviso la nascita di tre figli maschi e la loro crescita, che, attualmente condivido. Svolgo il mio lavoro di architetto, sia per committenze private che pubbliche, con grande impegno, serietà e professionalità negli svariati campi che offre e stando al passo coi tempi. Non mi definisco uno scrittore “di professione”, ma sicuramente, uno a cui piace molto scrivere.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Direi che è semplicemente una passione. Un modo per impiegare al meglio il mio tempo libero. Amo molto la solitudine, andare in quei posti che riescono in qualche modo a darmi pace e serenità. Forse è per questo che amo scrivere, è come dipingere un quadro, la differenza è che anziché usare colori, sfumature o tinte, preferisco esprimere sentimenti e situazioni, magari attraverso una storia. Spesso, scrivere mi porta alla ricerca del passato, di situazioni ed esperienze vissute, che poi possono essere lo stimolo per un breve racconto o un romanzo che prende forma giorno dopo giorno. L'emozione maggiore che provo, è quando riesco a sviluppare al meglio il susseguirsi degli eventi che intendo raccontare, senza porre un limite alla fantasia finché c'è la voglia e l'ispirazione di quel che voglio raccontare.
Mauro Franz nel suo libro “La legge del serpente” riporta dubbi e pensieri sulla vita, frutto di ricerche, studi e riflessioni. Il testo è breve, ma ricco di spunti filosofici che spaziano dal conflitto bene/male, alle domande sul significato della religione per poi continuare sulle organizzazioni economiche e politiche che guidano e determinano le nostre esistenze.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
La mia vita è stata molto semplice. Come per una buona parte dei comuni mortali mi sono sposato una prima volta per poi divorziare e risposato una seconda. Ho cominciato a lavorare in ambiente ospedaliero e così ho continuato fino ad oggi. Ho vissuto da adolescente a Milano per il resto a Trieste . Avevo un camper e quando ero ridivenuto single ho viaggiato con lui per tre quarti dell’Europa. Con l'aereo ho girato Tunisia, Egitto , Brasile e Portogallo oltre che Londra. Da queste esperienze ne ho ricavato una visione del mondo meno chiara di quanto avessi immaginato, da cui il mio interessarmi di più della sfera religiosa e spirituale mondiale. uando ho ritenuto di averne capito abbastanza la decisione di scrivere questo libro.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura per me è diventata una passione, diciamo che è il mio modo di sfogarmi. Scrivere per me è poter dare spazio alle mie idee, qualunque esse siano. In quanto alle mie emozioni, posso dire che a volte mi piacerebbe far parte della storia, perché in certi momenti quasi riesco a viverla, e qualche volta mi sembra anche più bella della realtà.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Potrei dire quasi niente, a parte forse un po’ dei miei sentimenti. Ho l'abitudine di scrivere in base ai miei stati d'animo, e se io sono arrabbiata, triste o felice, lo sono anche le protagoniste. Perché per me è impossibile scrivere qualcosa di allegro se invece sono triste, e per questo credo che il libro rispetti praticamente quasi tutte le mie emozioni.
Un romanzo fantasy che ha per protagoniste due gemelle prescelte per salvare il mondo delle fate e fare in modo che la luce risplenda ancora. “Salviamo il regno delle fate” è il primo volume dei tre che compongono una saga, nato dalla fantasia della giovane autrice Jennifer Atzori e pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni (disponibile anche nella versione e-book).
1. Che cosa è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Sono un professionista esperto di economia reale, laureato in economia e commercio con la tesi "Aspetti economici e sociali del problema dell'automazione". Qualche anno dopo ho frequentato il master dell'ISIDA, tenuto da Professori delle Università americane, sull’ "organizzazione della produzione", "direzione aziendale", "analisi economiche", etc.. In base a ciò che avevo imparato senza mai essere entrato in una azienda (siamo negli anni ’50!), ho aperto lo Studio a Milano e scritto il lavoro che Dino Angeli mi ha pubblicato nella sua Rivista: "Retribuzione ad incentivo per incrementare la produzione". È stata la prima pubblicazione che mi ha portato diverse consulenze in tutta l'Italia, incentivandomi a proseguire nella strada intrapresa, che mi ha consentito di fare il professionista, oltre che in Italia, anche all'Estero. Oggi, le mie pubblicazioni sulle varie Riviste economiche, sono oltre 150, tutte relative all'azienda, considerata da me la principale risorsa per la gestione dell'economia reale, che è la primaria "scienza della vita". Mentre la Fisica è la scienza primaria della conoscenza oggettiva coinvolgendo tutte le altre scienze e, perciò, indirettamente, anche i processi produttivi dell’economia reale. In pratica, qualsiasi scienza che non coinvolgesse direttamente o indirettamente la nostra vita sarebbe inutile. Come è facile comprendere scrivere per me è, ed è stato, lo studio e la relativa modellazione pratica di tutte le materie, e le loro Attività, coinvolte nella scienza della vita.