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18 Giu
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Intervista all'autore - Giovanni Gentile

1. Che cosa è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Sono un professionista esperto di economia reale, laureato in economia e commercio con la tesi "Aspetti economici e sociali del problema dell'automazione". Qualche anno dopo ho frequentato il master dell'ISIDA, tenuto da Professori delle Università americane, sull’ "organizzazione della produzione", "direzione aziendale", "analisi economiche", etc.. In base a ciò che avevo imparato senza mai essere entrato in una azienda (siamo negli anni ’50!), ho aperto lo Studio a Milano e scritto il lavoro che Dino Angeli mi ha pubblicato nella sua Rivista: "Retribuzione ad incentivo per incrementare la produzione". È stata la prima pubblicazione che mi ha portato diverse consulenze in tutta l'Italia, incentivandomi a proseguire nella strada intrapresa, che mi ha consentito di fare il professionista, oltre che in Italia, anche all'Estero. Oggi, le mie pubblicazioni sulle varie Riviste economiche, sono oltre 150, tutte relative all'azienda, considerata da me la principale risorsa per la gestione dell'economia reale, che è la primaria "scienza della vita". Mentre la Fisica è la scienza primaria della conoscenza oggettiva coinvolgendo tutte le altre scienze e, perciò, indirettamente, anche i processi produttivi dell’economia reale. In pratica, qualsiasi scienza che non coinvolgesse direttamente o indirettamente la nostra vita sarebbe inutile. Come è facile comprendere scrivere per me è, ed è stato, lo studio e la relativa modellazione pratica di tutte le materie, e le loro Attività, coinvolte nella scienza della vita.




2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Possiedo una biblioteca di oltre 2000 libri, che ovviamente non sono tutti della scienza “Economia reale”. Infatti la mia modesta cultura è ibrida, convinto, come lo sono sempre stato, che per fare il consulente di economia reale sia necessario avere competenza e nozioni che nascono principalmente dai propri bisogni e proprie esperienze non solo professionali, ma anche di vita. In questo libro c’è la descrizione di modelli fattuali concreti, nati dalla mia cultura e proposti e attivati nei processi aziendali, nell’ambito de il ruolo creativo del tempo. Qualsiasi professionista non può essere uno specializzato in una singola materia (tutte le materie in un modo o nell’altro sono interconnesse), ma deve essere capace di dedurre dalla sequenza dei cambiamenti di stato, ulteriori e continue innovazioni del già innovato.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Come già accennato, questo libro raccoglie otto miei lavori già pubblicati sulla Rivista “Il Commercialista Veneto”, lavori scritti in oltre dieci anni e scelti come pronao della prossima mia pubblicazione: “Interconnessione tra l’economia reale e la fisica nella gestione orizzontale dell’azienda”, che dovrebbe essere il modo più adeguato, considerato l’accresciuta digitazione attuale della tecnologia, per migliorare la gestione aziendale, che non ha niente a che vedere con la gestione finanziaria, ai fini di ottenere, fra l’altro, prodotti e beni intelligenti.



4. La scelta dei titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderla tra varie alternative?

Tutti oggi parlano di impresa, economia d’impresa, profitti d’impresa e così via. Ma l’impresa né giuridicamente né fisicamente esiste, perché è l’azienda il complesso dei beni organizzati per l’esercizio dell’impresa (art. 2555 c.c.). La Cassazione (c. 4945/1977) dice «L’impresa non si con-creta in un soggetto giuridico a sé stante, distinto dalla persona del suo titolare, ma rappresenta semplicemente l’attività economica dell’ imprenditore», cioè del padrone dell’azienda o del mana-ger delegato a gestire l’azienda. Da quanto detto, si capisce che, in conseguenza, il titolo del libro “l’Azienda” è indice della realtà economica, con l’aggiunta che è proprio l’azienda la struttura fisica dell’economia reale.



5. In una ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

I romanzi nei miei libri sono pochi. Del resto, ormai compro e leggo solo libri scientifici. Sull’isola deserta mi porterei da approfondire meglio: Joseph LeDoux, Il Sé sinaptico,(come il nostro cervello ci fa diventare quello che siamo) e anche Lee Smolin, La rinascita del tempo, (dalla crisi della fisica al futuro dell’universo).



6. E-book o cartaceo?

Secondo me entrambi. Però, per i libri scientifici in e-book sarebbe necessario poter estrarre, ov-viamente pagandoli, solo i capitoli che interessano. La cultura scientifica continua ad avanzare per cui chi ne fa parte, quasi sempre, ha bisogno anche solo di un breve argomento del libro in vendita per procedere nel proprio lavoro, qualunque esso sia, tenuto conto della interconnessione nell’ambito culturale tra tutte e scienze.



7. Come nasce l’idea di questo libro?

Ho già detto prima che questo libro è una premessa indicatrice del lavoro che sto portando avanti, in cui più che di economia e finanza, parlo di economia reale e produzione. La finanza non produce niente di nuovo perché sostituisce il baratto, utilizzando il termine valore. In generale, non esistono “valori assoluti” oggettivi. È l’uomo che attribuisce finalizzati valori anche economici alle cose, per giudicare e misurare il rapporto tra il prezzo/valore del bene a fronte del costo/valore del proprio bisogno da soddisfare. Il valore, inoltre, è un mezzo per rendere omogenei, e perciò confrontabili tra di loro, beni materiali e immateriali di qualsiasi tipo e specie. Perciò questo libro nasce dalla intenzione di sentire qualche commento su quanto scritto e sto scrivendo su idee e modelli, applicati realmente nelle consulenze presso le aziende.



8. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dell’audiolibro?

È una nuova strada, possibile da percorrere nei tempi non creativi, come il riposo da svegli, i viaggi, il desiderio di sentire, molto spesso di risentire come le canzoni, qualcosa già letta o già sentita. Però, ripeto, se parliamo di poesie, di racconti, di romanzi, di arte, di pitture, statue, musei, etc. tutto bene, perché consente di ampliare la conoscenza e la cultura o di soddisfare emotività e sensibilità. Ma se si parla di razionalità, congruenza, metodicità e così via, le cose cambiano. (Sopra ho citato due libri, uno di 553 pagine con 11 capitoli e in media ogni capitolo formato con una decina di argomenti, il secondo costituito da 20 argomenti). In questi casi di un qualsiasi libro scientifico, in genere, mi interessa spendere poco tempo per leggere la presentazione e/o l’introduzione, oltre all’indice, per sapere se, in base al mio lavoro di intellettuale, ci siano capitoli, che mi possano essere utili. Ne consegue, che dovrebbe essere possibile, anche (e forse soprattutto) nei tempi creativi, selezionare per scegliere i capitoli che interessano, certo con relativo pagamento.

 

 

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Sabato, 18 Giugno 2016 | di @BookSprint Edizioni

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