Dalle perversioni ai sentimenti più puri, dalla violenza alla dolcezza, dalla dedizione all'egoismo, attraverso storie che rispecchiano la quotidianità, la vita reale di tutti i giorni, in cui la protagonista indiscussa è la Trinacria, la Sicilia, con le sue credenze, la sua staticità, la sua cocciutaggine, e la sua visione troppe volte gretta e maschilista dell'esistenza umana. Il tutto senza dimenticare, però, che è la donna che completa l'uomo, è l'universo femminile che fa da ispirazione ai racconti, descritti in uno stile quasi verghiano, verista, in cui però il pessimismo e una velata nota di nostalgia non mancano mai.
Una "silloge narrativa" che si fonda sul filo rosso dell'umanità, rappresentata con tutti i suoi vizi e le sue storture, che spesso avvelenano l'anima, ma senza i quali non saremmo noi. Uno stile schietto, diretto, preciso fa da legante alle storie, in cui è presente anche il vernacolo siciliano, che concretizza la realtà e, attraverso uno sguardo al passato, espone i crismi del carattere umano.
Giovanni Gentile, laureato in Economia e Commercio, è un libero professionista che ha, come hobby, il calcio, la pesca subacquea, il tennis e la palestra. Nelle ore libere, oltre a svagarsi con questi sport, dà spazio alla sua vena artistica, che non si esaurisce soltanto nella scrittura (in cui si è affermato da tempo con centinaia di pubblicazioni, però, a carattere scientifico sull'economia reale), ma anche nella fotografia e nell'arte della pittura (è specializzato nei ritratti a mano con il carboncino). "Vita vera" però è altro, è libertà, è amore, è realismo, è voglia di far emergere il proprio io.