Il testo raccoglie dieci anni di denunce sociali, sotto forma di lettere a quotidiani, settimanali nazionali e giornali locali. La raccolta contiene, oltre a denunce pubbliche relative a fatti locali, anche riflessioni di carattere più generale, dalla politica nazionale al cambiamento di rotta del sindacato in merito al suo ruolo di difesa dei diritti dei lavoratori. L’autore infatti è un attivista comunista, ex lavoratore di fabbrica e segretario del locale circolo di Rifondazione Comunista e la sua testimonianza, di lavoratore “militante” prima e da cittadino “impegnato” dopo, può sicuramente fungere da stimolo per chi si sente disilluso ed assuefatto al modo di fare politica oggi.
Le 348 pagine sono dedicate ai giovani del futuro che stanno perdendo tutto ciò che i loro nonni negli anni passati hanno conquistato con le lotte sindacali e civili. Un volume ricco di riflessioni ma anche di malinconia per i tempi andati in cui si credeva ancora in i ideali forti e la lotta, la manifestazione, erano un modo per risvegliare le coscienze. Pippo Carrubba non è nuovo alla casa editrice BookSprint infatti ha già pubblicato nel 2011 “Tempi di cicoria amara nel XX secolo”, “Contro le brigate rosse e contro questo stato”, e nel 2012 “La Fincantieri? No! Il cassintegrato e il ministro”.