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28 Ago
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Intervista all'autore - Pippo Carrubba

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Per me scrivere, è mandare messaggi ai giovani per dire che la vita, quando si vive non è un miracolo ma è una vita di lotte giornaliere, e mai fare del male al prossimo ma dare l'esempio di onestà e lealtà per conquistare la dignità di uomo. Quali emozioni provo? Quello di sapere che ogni libro è un monito d'insegnamento e questo per me è il massimo.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

È in tutto il libro dalla prima all'ultima pagina, una realtà amara piena di lotte e amarezze, quando si è proletari il padrone si prende la dignità umana e per conquistarla non è facile da realizzarla e allora lotta dura senza paura in quanto i padroni sono sempre nella parte del torto perché vogliono sempre di più come se l'uomo fosse un robot in quanto con un dito premono un bottone e la produzione sale alle stelle e noi non siamo dei robot anche se questi esistono ma hanno sempre bisogno dell'uomo e questo deve essere rispettato e retribuito come dice la Costituzione nell'articolo 36 "il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a se e alla famiglia una esistenza libera e dignitosa".

Oltre ad avere un lavoro come nel 1° articolo che dice "L'italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro ecc, ecc." e questi diritti, che dal 1948 fino ad oggi, 2017 non è stato rispettato e la colpa non è mai di chi vota ma di chi raggiunge l'obiettivo che non rispetta e non fa rispettare questa benedetta Costituzione anche se lo giura; automaticamente all'indomani diventa uno spergiuro in quanto che, negli anni passati dopo la prima legislatura del 48 o giù di lì, la Costituzione è rimasta per com'era e allora dal primo ministro fino all'ultimo deputato diventano spergiuri dopo aver giurato la nostra cara Costituzione menomata incominciando dal 1°articolo fino all'ultimo.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Scrivere quest’opera ha significato per me gioia nello scriverla ma dolore nel pensare che questo libro finirà come gli altri, non perché non merita, ma perché so che non ho amici, e ne amici degli amici.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

La scelta del titolo non è stata semplice, nel principio fu facile dare un titolo e cioè, "L'internazionalismo di un operaio negli anni 60" ma dopo non mi ha convinto; Quest'opera è molto bella, cercavo e ricercavo mentalmente per trovare un titolo adatto, ho cercato aiuto a mia moglie che ha capito di cosa parlavo e cioè, di una congiunzione tra operai e studenti. Subito le balenò in mente una frase sperando che gli dicessi no, invece appena balbettò "Il volo della farfalla" mi bucò il cervello e dissi: “Esatto!” e la baciai. Quel titolo era esatto e subito cambiai il titolo, poi seppi dall'editore che quel titolo lo avevano di già un altro libro e allora come sotto titolo non poteva non scegliere "Operai studenti uniti nella lotta" così fummo contenti di questo titolo.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Robison Crusue o giù di lì, perché in un'ipotetica isola deserta potessi benissimo imitarlo per trovare da vivere e difendermi da opportuni animali.



6. E-book o cartaceo?

Tutti e due: E-book perché costa di meno ed è per tutti ma anche cartaceo perché il libro lo puoi mettere in tasca e con lui andare dove vuoi.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

La parola scrittore è troppo grande per me, non la merito, anche perché ho fatto solo il terzo avviamento professionale. Scrivo perché si possa capire cosa si è fatto in passato e per mia disgrazia posso raccontare ciò che nella mia vita negli anni ’60 cosa sia successo sia in Italia e sia nel mondo. In quegli anni c'è stata una liberazione da parte delle colonie italiana che francese, Belgio, che in Inghilterra, Olanda ecc. Così che mi è sembrato che, questo vento rivoluzionario volando alla riconquista della dignità umana, liberandosi da una catena che l'impero dominante dovesse essere cacciato per una dignità umana e alla riconquista della sua terra natia.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

Quando Firenze è stata alluvionata e un volontario s'è tuffato nella speranza di salvare sia le persone che la cultura, specie i giovani lavoravano anche con le mani nude tuffandosi nella melma pur di salvare qualche libro, La stessa cosa è accaduta anche in Cile quando c'è stato il terremoto più grande del mondo creando anche maremoto e allagando migliaia e migliaia di costa marina con i suoi abitanti oltre che il suo territorio.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Per me è come se nascesse un figlio.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Parlando di questa mia opera, chi l'ha letto per primo è stata una compagna che ha vissuto quei momenti e leggendo il libro le è sembrato che volasse, scoprendo nella sua mente momenti felici e momenti di lotte operaie assieme a lei, volando anche nei paesi esteri dove le persone erano sudditi e combattendo si riprendevano la loro dignità di uomini liberi come se tutto questo volando vedeva che si apriva una finestra nel mondo.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Penso che anche i non vedenti abbiano il diritto di ascoltare le opere che in Italia nascono.

 

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