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23 Ago
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Intervista all'autore - Sara Olmetto

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Mi chiamo Sara e vivo in un piccolo paese della Sardegna, nata nella regione del Piemonte, all'età di un anno mi trasferii in questa meravigliosa isola Italiana. Sin da piccola la lettura e la scrittura suscitavano in me grande interesse e curiosità. Ma solo all'età di tredici anni iniziai a dedicarmi alla scrittura, partendo da poesie per poi passare alla stesura di veri e propri testi che andarono a comporre dei romanzi di piccoli formati.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Mi dedico alla scrittura nel tardo pomeriggio o nella notte inoltrata, che per me rappresentano i momenti di maggiore creatività ed iniziativa. Anche se certe volte le idee migliori spuntano di prima mattina.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Senza dubbio il mio autore preferito è Jamie McGuire scrittrice statunitense, nota per aver scritto il best-seller internazionale “Uno splendido disastro”.



4. Perché è nata la sua opera?

La mia opera è nata per creare un po’ di pace e ordine nella mia vita. Stavo attraversando dei periodi di depressione e la scrittura era uno sbocco dalla realtà che mi circondava, mi rifugiavo nelle avventure dei miei personaggi rimanendone rapita per diverse ore.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Sin da piccola capii che i miei coetanei erano molto più immaturi e infantili di me. Dalle scuole primarie sino al liceo dovetti coltivare questa mia passione da sola non trovando nessuno con cui condividerla. Questo mi fece crescere sempre di più, e leggendo tanti libri e articoli di giornale approfondii le mie conoscenze.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Per me scrivere rappresenta un momento di distacco totale dal mondo che mi circonda, sfrutto queste circostanze per distaccarmi dalla realtà e dai problemi.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Gran parte della mia vita e dei miei pensieri è racchiuso in questo libro. Decisi di racchiudere alcune parti di me nei personaggi di questo romanzo.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Per me fu fondamentale la figura di mio nonno, che pur non essendomi vicino fisicamente lo era con il pensiero e con il cuore. Mi ha saputa guidare nella scrittura di questo libro che per me ha rappresentato anche un viaggio alla scoperta di me stessa.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Dopo aver scritto i primi capitoli decisi di far leggere quello che avevo creato al mio fidanzato che mi aiutò tantissimo nei momenti di difficoltà dove arrivai a pensare di smettere di scrivere per sempre.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Secondo me l'e-book è un modo per far avvicinare i giovani ai libri e alla cultura, ma a parer mio la sensazione che si prova a tenere un libro in mano, a toccarne le pagine ruvide e sentirne l'odore delle pagine non potranno mai essere sostituite dal digitale.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

L'audiolibro oltre a permettere la lettura dei libri mentre si è occupati in altre attività, possono essere anche un valido aiuto per molte persone affette da particolari handicap visivi o motori.
 

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