1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È come avere un’amica a cui confidare i propri pensieri, emozioni, preoccupazioni, gioie, sentimenti. Nel momento che butto su carta i miei scritti viene coinvolta un'emotività interna che mi fa vivere in un mondo irreale tra sogni e realtà.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
È sempre presente la vita reale e tutto ciò che accompagna il mio cammino di scrittore. Non ci si può distaccare dal mondo reale se si vuole veramente comunicare. Chi scrive, ma questo vale in qualunque forma d'Arte, deve trovare la giusta sintonia ed equilibrio in modo che il fruitore possa comprendere in pieno i percorsi che hanno portato alla realizzazione dell’opera.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è respiro dell’anima. Scrivo di getto quando sento salire qualcosa di forte dal di dentro. Diventa quasi un bisogno esternare emozioni, sentimenti, stati d’animo quando l’anima ne è così piena da non riuscire a contenerle. Tutto ciò che cattura la mia l’attenzione, ciò che riguarda il mio stato emotivo, che siano semplice e piccole cose, particolari pieni per me d’infinito, fantasia, immaginazione o il sentire forti emozioni che nascono da sentimenti e stati d’animo diversi, fortemente vibra nella mia anima e istintivamente lo traduco in parole, scrivendo. Dopo sento che la mia anima si acquieta in quel volo che diventa libertà dello spirito nel suo esprimersi.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Salve, mi chiamo Pasqualina Melis, per gli amici semplicemente Lina. Sono nata a Formia, ma ho sempre vissuto a Piedimonte frazione di Sessa Aurunca, provincia di Caserta. Sono la prima di cinque figlie. Ho frequentato l'Università "La Sapienza" di Roma, dove mi sono laureata in Giurisprudenza. Svolgo la professione di avvocato. Ho avuto una vita normale, come tanti, con due genitori che mi hanno inculcato il rispetto degli altri e delle regole, incitandomi sempre alla conoscenza. Con loro era una continua sfida al cruciverba e Quiz televisivi. Definirmi scrittore è eccessivo. Sin da fanciulla ho sempre amato leggere e nel contempo scrivere, ma ogni mio scritto veniva da me puntualmente cestinato. Oggi è accaduto il contrario.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un modo per esporre qualsiasi emozione, metterle in pratica in qualche modo ed esprimere nero su bianco ciò che non riesco mai a far capire a voce. È un’emozione che non saprei spiegare, ma è una cosa che mi fa sentire completa e in pace con me stessa; è qualcosa di molto intenso ed è grazie alla scrittura se posso dire che conosco un po' me stessa.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Probabilmente niente! Ma è questo il bello dei romanzi, ti fanno vivere favole od avventure per tutto il tempo che ne sei immerso. Anche se, alcuni lati dei protagonisti hanno sempre un po' dello scrittore, secondo il mio parere.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Una vita intensa fino a 24 anni - descritta in parte nel romanzo - proseguita in modo diverso ma altrettanto intensamente fino a oggi. Sono un creativo e vengo da quella meravigliosa indescrivibile aura che porta a forgiare a plasmare e a fare sorgere cose dalla materia con l'ausilio delle sole mani. In ospedale per un incidente, privato della possibilità di lavorare, accanto al dolore vero delle persone, ho avvertito la necessità di dare luce a persone e fatti che hanno segnato la mia vita, tenendo conto che questa sta volgendo verso la fine.
“L’auriga errante” è la pubblicazione di Danilo Scappaticci edita per i tipi della casa editrice BookSprint Edizioni e disponibile nel duplice formato del libro cartaceo e dell'e-book. Come il guidatore di un cocchio, l’auriga appunto, anche il nostro autore sembra volere guidare i suoi lettori verso la conoscenza e verso l’essenza del sapere. Il libro di Danilo Scappaticci è infatti ascrivibile al saggio: genere di approfondimento su una determinata disciplina.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura rappresenta un momento essenziale della vita e della giornata. Ogni pagina che getto sui diversi argomenti che affronto, segnala un tentativo di riflessione sulle grandi questioni che investono la mia riflessione. Grazie alla scrittura colgo aspetti e dinamiche che, in sua assenza, risulterebbero evanescenti, quasi nascoste. Ecco, diciamo che la scrittura è un'attività grazie alla quale è possibile legare il proprio essere ad un conteso ampio e generale.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto, fino agli inizi dell’adolescenza, in un ambiente familiare di condizioni economiche molto modeste, se non povere, ma con principi morali ben fermi e marcati. Poi le cose, dal punto di vista economico, sono sensibilmente migliorate, il che mi ha consentito di completare gli studi fino alla laurea. Sotto l’aspetto sociale sono cresciuto in un quartiere periferico di Perugia di livello popolare dove, però, i rapporti erano ispirati al reciproco rispetto e ad una spiccata solidarietà sotto i più disparati profili. Il tutto forse è legato all’epoca in cui sono cresciuto (immediato dopoguerra), quando ancora certi valori positivi erano condivisi da quasi tutte le persone.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Milano dove sono anche cresciuto, salvo una breve parentesi, in tempo di guerra, in cui sono stato sfollato in Brianza. A Milano ho compiuto i miei studi e mi sono sposato. Dopo il matrimonio ho vissuto per circa 5 anni a Cologno Monzese e poi sono tornato a Milano dove vivo tutt'ora.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sono molti i libri che consiglierei, soprattutto scritti da italiani. Oltre a Collodi, Manzoni, Pavese, consiglierei anche Cassola, Pratolini, Maraini, Fallaci, ecc…Di recente mi è ricapitato in mano "Il giardino dei Finzi-Contini" ed ho riletto con vero diletto il Prologo; un magnifico esempio di scrittura in italiano.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
L'emozione che ho provato è stata fortissima, ma descrivere quali sono i veri sentimenti che si provano è quasi impossibile. Il rischio di scrivere usando frasi fatte e melense è altissimo, forse sono riuscito solo in parte perché ho scritto il libro nell'immediatezza reale dell'accaduto ed in tutta sincerità credo che sia veramente complicato inventare qualcosa di emozionante. In passato avevo scritto solo l'inno della casa editrice per la quale lavoravo e che veniva cantato tutte le volte che ci ritrovavamo tutte le filiali per viaggi o manifestazioni. Nulla a che vedere con tutto questo però una certa emozione me la provocava lo stesso.(Chiaramente lo scrivo ironicamente).