Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

BookSprint Edizioni Blog

03 Apr
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Giancarlo Buccheri

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Da qualche anno sono in pensione, oggi ho 67 anni e finalmente posso dedicare più tempo a me stesso. Vivo in campagna con tutto quello che ne consegue, non si “finisce mai” e sarebbe necessario lavorare da mattino a sera, ma alla mia età purtroppo devo riconoscere che questo non è più possibile. Ho sempre pensato che prima o poi avrei scritto qualcosa ed ho iniziato per caso e per attività scolastiche con la stesura di testi teatrali. I miei lavori erano sì destinati ai ragazzi, ma nello stesso tempo ho cercato di fare in modo che potessero avere un più ampio respiro e che fossero fruibili anche da un pubblico di adulti. Diverse commedie sono state rappresentate e apprezzate. Il passaggio dalla stesura dei dialoghi di un copione teatrale alla narrativa è stato un po’ una sfida con me stesso, credo che questa tendenza al dialogo si rilevi nel mio romanzo.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Chi scrive credo che sia sempre mentalmente sintonizzato con il foglio A4 bianco del monitor di un computer. Ogni momento è buono per raccogliere impressioni , sensazioni, per andare con la mente a emozioni passate o presenti o per formulare ipotesi di situazioni future. Poi, al mattino presto, a volte, molto presto, si ha modo di raccogliere i frutti di tutti quei pensieri e associazioni di idee.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Beh, devo dire che amo molto gli autori del passato. Ho sempre amato leggere e non mi sono mai fatto mancare nulla in questo senso. Il mio autore preferito è da sempre F. Dostoevskij. In un certo senso questo libro è dedicato a lui. Tuttavia la molla che ha fatto scattare il bisogno di scrivere questo lavoro è dovuta alla lettura di un romanzo di Stephen Vizinczey : “Elogio delle donne mature” e successivamente a un decalogo dello stesso autore:” I dieci comandamenti di uno scrittore” . Poi se devo essere sincero, di contemporaneo oltre a S. Vizinczey e a Dacia Maraini (anche lei, nonostante le sue origini, all'inizio della sua attività di scrittrice, ha incontrato le "solite" difficoltà) , per quanto mi sforzi non riesco a focalizzare altro.



4. Perché è nata la sua opera?

Il passaggio dal teatro alla narrativa è stato il tentativo di un’auto -terapia . Nel romanzo viene spiegata in modo dettagliato la situazione. Scrivere teatro è “sentire” le voci dei personaggi, bene, queste voci a volte mi risultano fastidiose. In un racconto l’unica voce è quella dei miei pensieri ed è già un buon risultato terapeutico.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

A questa domanda risponderò con una poesia. “Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.” Nessuno è più solo di uno scrittore. Il contesto sociale è perlopiù fatto di convenzioni e spesso di superficiale tendenza alla critica.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Entrambe le cose e devo dire che è un bisogno irrinunciabile.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Direi che c’è molto, forse addirittura tutto o quasi tutto.



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Nessuno in particolare, tutti in generale. Osservare comportamenti e atteggiamenti è affascinante, interpretarli sotto il profilo psicoanalitico appassionante.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Ad un amico fraterno, vive in California, ha qualche anno più di me. È sempre lui che legge per primo i miei lavori. Sa darmi le motivazioni a continuare



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Tra i giovani sì, chi è più avanti negli anni continuerà a preferire il “profumo della carta stampata.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

È un’ottima idea per i non vedenti, forse andando avanti negli anni dovrò farne uso, ma spero proprio di no. Può essere utile per lo studio di una lingua, o come supporto didattico.

 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 


Lasciaun commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che
non possono impegnare pertanto l’editore, mai e in alcun modo.

Le immagini a corredo degli articoli di questo blog sono riprese dall’archivio Fotolia.

 

BookSprint Edizioni © 2023 - Tel.: 0828 951799 - Fax: 0828 1896613 - P.Iva: 03533180653

La BookSprint Edizioni è associata alla AIE (Associazione Italiana Editori)