1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Da qualche anno sono in pensione, oggi ho 67 anni e finalmente posso dedicare più tempo a me stesso. Vivo in campagna con tutto quello che ne consegue, non si “finisce mai” e sarebbe necessario lavorare da mattino a sera, ma alla mia età purtroppo devo riconoscere che questo non è più possibile. Ho sempre pensato che prima o poi avrei scritto qualcosa ed ho iniziato per caso e per attività scolastiche con la stesura di testi teatrali. I miei lavori erano sì destinati ai ragazzi, ma nello stesso tempo ho cercato di fare in modo che potessero avere un più ampio respiro e che fossero fruibili anche da un pubblico di adulti. Diverse commedie sono state rappresentate e apprezzate. Il passaggio dalla stesura dei dialoghi di un copione teatrale alla narrativa è stato un po’ una sfida con me stesso, credo che questa tendenza al dialogo si rilevi nel mio romanzo.