La risposta è si. Secondo gli studiosi, infatti, l’uso degli e-reader al posto del libro cartaceo ha fatto risparmiare, nella sola Inghilterra, circa 168kg di CO2 l’anno. Una cifra considerevole, che tenderebbe a seguire la linea teorica secondo cui i libri elettronici siano più ecologici dei cugini cartacei. E, d’altronde, basta pensare al risparmio di alberi che deriva dalla scelta di un libro digitale anziché in carta.
Ma secondo altre ricerche, effettuate negli anni precedenti, ciò non corrisponderebbe a realtà. O, almeno, non sempre corrisponderebbe a vero. La verità, infatti, secondo lo studio dell’esperto britannico di gestione di gas e di effetto serra, David Reay, è che stampare un libro cartaceo produrrebbe un’emissione nell’ambiente di 3kg di CO2, contro i 35kg per realizzare un tablet e i 24,7kg per costruire un e-reader (dati studio Rand Institute 2006). Questo perché, oltre all’annosa questione dello smaltimento di rifiuti elettronici, per produrre materiali di questo tipo c’è bisogno di risorse minerarie particolari, di molta acqua e di fabbriche.
Chi ha ragione, dunque?
Entrambi. La soluzione è semplice. Nel breve periodo la scelta più verde è quella di acquistare un libro cartaceo, riducendo notevolmente la produzione di anidride carbonica nell’aria. Ma nel lungo periodo e per un numero di libri superiore a dieci (quale lettore, nella propria vita, non legge più di dieci libri?!?), la scelta ecologica è sicuramente quella dell’e-book.
L’alternativa sono i libri in carta riciclata, sempre più numerosi, l’inchiostro a base di soia, o meglio ancora il bookcrossing e le biblioteche.
Ma per una lettura comoda, immediata e libera, gli e-book rappresentano il futuro e le case editrici lo sanno.