Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

BookSprint Edizioni Blog

28 Feb
Vota questo articolo
(3 Voti)

Quando un'idea diventa libro

Quando un'idea diventa libro © Anyaberkut

Ogni autore vuole che le sue idee trovino compimento sulla carta. Che si tratti di uno scrittore emergente o con anni di esperienza, dovrà dedicare molto tempo alla prima stesura, e ancora tempo a rinforzarne la struttura. Dopo parecchi mesi di dedizione, la creatura è compiuta: si alza in piedi, respira, è viva - o almeno si spera sia così. Solo poche di queste creature riescono a entrare in una casa editrice per diventare un libro stampato.
Ma come fa un'idea a diventare trecento pagine di romanzo? è tutto frutto del fuoco della creazione o c'è qualcosa di premeditato?

Una risposta univoca non c'è. Ogni autore ha i suoi segreti. per semplificare possiamo dividere gli scrittori in due gruppi. Il primo gruppo si affida alla trama, e non comincia a scrivere se l'idea di partenza non è delineata nell'intreccio e nei suoi snodi principali. Il secondo gruppo muove proprio dall'idea e da poche scene, per lasciare che la narrazione si sviluppi da sé.
Non c'è un'unica strada e non c'è cosa giusta da fare. Gli scrittori da trama preferiscono avere chiara la rotta per meglio attrezzare la propria nave; in questo modo saranno pronti ad affrontare imprevisti e variazioni di rotta. Gli scrittori senza trama lasciano la che la storia vada avanti da sé, limitandosi a portare in superficie ciò che già esiste e che è intrappolato sul fondale.
Affinché il risultato sia una creatura viva, è cruciale non lasciarsi ingabbiare da un intreccio troppo pesante, ma anche riuscire a cavarsi di impaccio senza grossolani artifici quando la scrittura pare arenarsi. È probabile che un romanzo si sviluppi in maniera più naturale quando neppure il suo autore sa come andrà a finire; in questo caso egli ne diventa il primo lettore, e sarà il primo a stupirsi degli avvenimenti inaspettati. Ma c'è chi si sente più libero lasciandosi trasportare dalle deviazioni di un percorso che credeva prefissato, e chi preferisce sin da subito non darsi alcun vincolo.
Scrittori emergenti e aspiranti, a voi la scelta.

 

 

Giovedì, 28 Febbraio 2013 | di @BookSprint Edizioni

1 COMMENTO

  • Link al commento elena inviato da elena

    Quello che posso dire ... É che il mio racconto é cresciuto con me, man mano che scrivevo le mie idee, i miei desideri si sviluppavano episodi ... Domande ... Avvenimenti ! io ho lasciato parlare ció che avevo dentro ... Ed é stato speciale farlo, anche se non avevo idea di come si scrive un libro. Non mi sento SCRITTORE , io ho messo su carta la mia fantasia.
    Un saluto

    Elena

    Giovedì, 28 Febbraio 2013 17:29

Lasciaun commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che
non possono impegnare pertanto l’editore, mai e in alcun modo.

Le immagini a corredo degli articoli di questo blog sono riprese dall’archivio Fotolia.

 

BookSprint Edizioni © 2023 - Tel.: 0828 951799 - Fax: 0828 1896613 - P.Iva: 03533180653

La BookSprint Edizioni è associata alla AIE (Associazione Italiana Editori)