Per gli addetti alle vendite la causa della quasi totale assenza dei libri di poesia è dovuta al fatto che la poesia non si vende. In quanto non di immediata comprensione, è un genere adatto a poche persone. Di solito, infatti, la tiratura di un libro di poesie non supera le 1000 copie.
Ma la poesia è ben lungi dalla morte. Anzi. Nell’era digitale, a fianco alle nuove forme di scrittura, come le video poesie, le poesie digitali, le poesie elettroniche, etc etc,, si affermano sempre più gli ebook di poesie. È la stessa Associazione Italiana Editori (Aie) ad affermare che, nel complesso, la salute dei libri va bene, soprattutto grazie al mercato dei libri elettronici e dei nuovi autori. Tra questi ultimi la poesia è la forma di espressione preferita.
Il fenomeno è in chiara risalita, se si osservano i dati Istat relativi al biennio 2009-2010. In quel periodo, difatti, sono state pubblicate solo 2249 opere poetiche, che rappresentavano appena il 3,5% dell’intera produzione letteraria, e la tiratura si era ridotta del 19,2% rispetto agli anni precedenti. Oggi va decisamente meglio.
Una ripresa segnata soprattutto dalle nuove leve, perché la poesia è più che mai viva, in ognuno di noi. Non è vero che non si vende, ma si vende poco per una sua caratteristica strutturale: la poesia è inquietante, misteriosa, seleziona i suoi lettori e non è adatta a tutti.
Gli autori sono divisi sulla poesia nell’era digitale: declino o risalita? Per gli autori più commerciali e per le nuove proposte internet, i libri online sono una manna dal cielo perché danno loro la possibilità di essere letti in ogni momento e con maggiore frequenza. Gli autori meno letti e quelli meno commerciali, invece, criticano fortemente il mercato degli ebook. In molti si lamentano di una potenziale incompatibilità tra poesia e ebook, in quanto l’impaginazione elettronica trasforma i versi della poesia seguendo logiche totalmente esterne alla metrica e alla ritmica di un testo poetico. Inoltre, se da un lato gli ebook hanno portato la poesia ad una divulgazione cosmica, dall’altro l’hanno privata del suo carattere di esperienza privata ed esclusiva. Secondo altri, invece, il vero colpevole delle difficoltà che incontra la poesia è proprio la poesia, perché non riesce ad innovarsi, a indossare un nuovo abito, ad adattarsi, e molti autori emergenti pubblicano spesso poesie brutte che le case editrici non scartano a priori.
C’è bisogno, dunque, di una selezione maggiore in entrata e di un’offerta più costante, cosicché la poesia possa continuare la sua millenaria storia anche nell’era del digitale.