1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Quando scrivo sono come rinchiuso in un mondo tutto mio, non vedo e non sento più nulla, provo emozioni incredibili, ritorno bambino ed osservo il mio aquilone volare lontano, verso quel mondo da sogno e che mi fa venire voglia di scrivere.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Direi che in queste mie poesie c'è parecchio della mia vita reale ed in più ci metto i sogni...
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È stato un bel traguardo in un momento della mia vita assai delicato.
Un diario che racconta la reale esperienza di possessione e la liberazione del protagonista. Francesco Davanti trascrive la sua testimonianza nel libro “Liberato dal potere delle tenebre – Diario di una liberazione”, pubblicato dalla casa editrice BookSprint e fruibile nella duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Dal momento che il mio libro è stato scritto sotto pseudonimo preferisco non dare notizie esplicite relative al mio paese natio, che potrebbero aiutare a svelare la mia vera identità.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sicuramente "Siddartha", di Herman Hesse. Un vero capolavoro che può accompagnare una giovane coscienza a comprendere il senso della vita.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Sassari, una piccola città del nord Sardegna. Amo il tennis, che ho praticato per anni a livello agonistico, la letteratura, la musica, il teatro e il cinema. Ho composto musiche per alcuni spettacoli teatrali della compagnia Skenexodia e attualmente lavoro presso una società di rappresentanze. Ho iniziato a scrivere poesie dall'età di tredici anni e solo quest'anno, a venticinque, ho deciso seriamente di diventare scrittore pubblicando con la BookSprint. Sono stato aiutato in questa scelta dalla mia dottoressa, che un giorno mi chiese di leggerle alcune poesie, le piacquero molto e mi incoraggiò a mandare il mio manoscritto alla casa editrice.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Io scrivo di notte, dopo aver cenato. La pace, il silenzio e la tranquillità della notte mi mettono in contatto con il giardino segreto della mia anima... è in questa fase che i miei versi prendono forma e riesco a far emergere la parte migliore di me attraverso la scrittura.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Michel Houellebecq; adoro la letteratura francese. In particolare la sua raccolta di poesie "Configurazioni dell'ultima riva" è stata per me fonte di ispirazione.
4. Perché è nata la sua opera?
Sono molto timido e introverso. Ma attraverso la scrittura riesco a liberarmi da ogni complesso e a far capire a chi sta leggendo chi sono e cosa penso. La mia opera è nata dunque per una forte esigenza di comunicare. Comunicare agli altri pensieri, esperienze e stati d'animo che altrimenti mi sarebbe venuto difficile trasmettere.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Alle superiori sono stato vittima del bullismo. Ho saputo reagire a questo fenomeno grazie alla forza dello studio e della cultura. Ci sono stati diversi professori di lettere che mi sono stati vicino in quei momenti. Tutto il dolore che ho vissuto ho cercato di riversarlo nella letteratura.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere per me è evasione. La realtà spesso è troppo dura da mandare giù, perciò entra in gioco lo scrittore, per creare nuovi mondi , per mostrare le sue visioni, che sono di gran lunga più interessanti e stimolanti di ciò che succede nel mondo reale.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è tutto me stesso. Ci ho messo il cuore in ogni poesia. Mi sono messo a nudo e questo processo e riscontrabile in molti versi come in quelli di "Oceano" e "Sono io".
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mia madre, che ho perso appena ventenne. Quando era in vita ha saputo ispirarmi e darmi forza, e dopo la sua morte ho continuato a scrivere per lei e il mio amore nei suoi confronti si è rafforzato.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia nonna. Una persona per me fondamentale.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?
Purtroppo sì. Mi rendo conto che la tecnologia sta avanzando per semplificarci la vita, ma io sono all'antica e preferisco l'emozione di sfogliare le pagine di un libro e sentire il profumo della carta stampata.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che per i non vedenti sia un ottimo mezzo e in questi casi lo approvo, ma per il resto penso che potrebbe impigrire chi può leggere direttamente dai libri.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Roma attualmente vivo in Abruzzo. I miei decisero di tornare qui molti anni fa. Amo la lettura e lo scrivere mi è venuto spontaneo. Ero già autore di canzoni. I libri potrebbero essere delle lunghe canzoni.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Indifferente. Per me scrivere deve essere naturale.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Margaret Mazzantini in Italia. Carlos Ruiz Zafon internazionali. Due pianeti da aggiungere alla galassia.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io sono un Ingegnere Chimico. Ho esercitato la mia professione per 40 anni lavorando in molte società d'ingegneria, ma fin dalla giovinezza ho sempre avuto la passione per la letteratura e la musica. Quando sono andato in pensione 15 anni fa, ho cominciato a scrivere, perché sentivo che avevo qualcosa da dire e forse da dare. Ho iniziato con un romanzo storico, che descrive il mondo del lavoro nelle cave di marmo nell'Ottocento, cosa che è potuto fare essendo nato a Carrara, città del marmo. Poi ho continuato con due raccolte di novelle e un romanzo autobiografico, che descrive il lavoro nelle industrie chimiche in Italia e all'estero. Ho ottenuto dei premi letterari e molte segnalazioni di merito nei concorsi.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Liberare l'anima. Rimanere fedeli a quanto ci ha lasciato scritto Jean Guitton:"Non mi interessa avere delle opinioni, tutti ne hanno. Un'opinione è alla portata di tutti. Avere delle idee, ecco quello che è difficile e dunque raro."
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Un romanzo, sia pur breve, è sempre un po' autobiografico. In tutti i personaggi del mio racconto c'è molto del sottoscritto. In Edgardo, in Markus, in Gilberto, in Ivan e perfino in Brigit (dal lato psicologico).
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Non sono più giovane. Da tempo sentivo l'impulso per la narrazione e quando ho smesso di lavorare ho finalmente trovato il tempo per la scrittura. E' stato il classico "sogno nel cassetto".
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è come navigare un fiume lento, allontanandomi dalla realtà mi trascina con sé emozionandomi nell'incognito di non conoscere quale meta raggiungerò.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questa raccolta di poesie ci sono alcuni versi che ho vissuto intensamente.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Diffondere messaggi di pace e amore esternando le mie emozioni.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata chiara sin dall'inizio.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un figlio del meridione, il bambino che ero è divenuto adulto in un grande giardino e all'ombra di una coppia di salici che, purtroppo, adesso non ci sono più. Sin da piccolo ho amato la lettura, una passione tramandatami dai miei genitori: sono stato da sempre abituato a considerare come qualcosa di consueto quello di trovarmi faccia a faccia con grattacieli di decine di libri, dalle copertine dei più diversi colori e dei più differenti generi. Iniziai a scrivere quando cominciai a temere che le storie da scoprire potessero conoscere la propria fine: l'unico modo per evitare che ciò accadesse consisteva nel crearne io stesso di nuove; i personaggi sono immortali, le vicende intessono una trama infinita, finché non sono io a decidere il contrario.
Antonio Frascerra e Antonio Aprile tornano in libreria questa volta con un manuale sullo studio del violoncello. “Formazione strumentale e istinto musicale - Itinerari metodologico-didattici sullo studio del Violoncello tra corpo, mente e cuore”, edito dalla BookSprint (disponibile nel doppio formato cartaceo ed e-book) non è solo un compendio teorico e tecnico, ma si concentra sull’esposizione di una percorso incentrato sulla percezione sensoriale.