1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Potrei rispondere: una esigenza, ma in realtà non lo so bene. Non mi ritengo un romanziere, anche perché, essendo un autodidatta, ho molte lacune culturali e credo che, un romanziere, sia un intellettuale con una profonda cultura. Non mi ritengo un intellettuale ma un artigiano della parola. Quindi sono una persona che racconta. Infatti scrivo come se raccontassi delle favole. Ho avuto fin da piccolo una mia cara amica, si chiama FANTASIA, che mi ha accompagnato fin da quando debuttai come attore, nel 1969 al XXI Festival Shakespeariano al Teatro Romano di Verona, al fianco di Mario Scaccia e Gigi Proietti.