1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato e vivo a Roma. Da bambino, dopo aver letto "Il giornalino di Gian Burrasca", decisi di scrivere anch'io un diario. E poiché, a differenza del mio ispiratore, non mi accadeva niente di eccezionale, cominciai a inventarmi storie fantastiche delle quali ero protagonista. Ero ancora un ragazzo quando cominciai a frequentare il Volturno, un cinema a cento metri da casa mia, nel quale, tra una proiezione e l'altra, andava in scena l'avanspettacolo. Mi attrasse subito quel mondo animato da comici, ballerine, cantanti, musicisti (a quel tempo l'orchestra si esibiva dal vivo, in sala). E mentre i miei coetanei si immaginavano un futuro da astronauti, medici e calciatori, io pensavo a me come autore di spettacoli e scritti divertenti.