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BookSprint Edizioni Blog

31 Ott
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Intervista all'autore - Bruna Aulino

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Io sono una persona molto semplice e sognatrice. Amo le cose giuste, quindi mi sono creata un tipo di vita molto solitaria. Scrivere per me è vita. Io, scrivendo, racconto alla gente fantasie, dolori, sogni creando personaggi e situazioni adatti a quello che racconto. In più esprimo l'amore che ho dentro l'anima.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nulla, il libro è stato creato solo con la mia fantasia. Dopo aver scritto "UN FILO D'ERBA SULLA NEVE" E "LA STORIA DI NIA " mi sono soffermata a pensare se volevo continuare a scrivere, La mia esperienza fatta con la casa editrice di Vito Pacelli è stata davvero coinvolgente avendo trovato in tutto lo staff, in particolare nell'editore, persone fidate e meravigliose. Quindi appena finito il romanzo l'ho spedito alla mia casa editrice che accettandolo ha dato a me tanta gioia. Questo era già un primo motivo di soddisfazione sapendo che era stato letto e valutato da persone competenti di alto livello. Cosi oltre ai due libri che avevo pubblicato, ne era nato un terzo "LUI DENIS" frutto della mia fantasia, come ho già detto, grazie anche della fiducia infinita che avevo provato per questa casa editrice.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
In collaborazione con la mia fantasia ho creato un libro interessante. Mi sentivo sicura di quello che scrivevo, provavo serenità ed emozioni e ciò dava sicurezza a me stessa. Rileggendo tutto quello che avevo scritto, questa sicurezza aumentava e avevo ragione, perché, dopo averlo fatto leggere, i critici hanno definito questo romanzo affascinante.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
In verità il titolo di questo romanzo era già stato definito fin dall'inizio. Tuttavia una notte, in sogno, una voce mi sussurrava che il titolo doveva essere "LUI DENIS", cosa inspiegabile, ma vera.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Mi piace leggere moltissimo e porterei con me tutti i libri del mondo. Per me tutti gli scrittori hanno valore, perché ognuno di loro racconta quello che sente dentro l'anima. Quindi scegliere un libro da leggere è strettamente personale.
 
6. Ebook o cartaceo?
Tutte e due sono gradite, basta scegliere e anche questa è una scelta personale…
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Da tempo in un cassetto tenevo l'inizio di un racconto che volevo pubblicare, ma il tempo che avevo a mia disposizione era poco, cosi rimandavo la decisione. Un giorno mi arrivò la notizia che soffrivo di un male incurabile. Dopo l'intervento operatorio e una lunga convalescenza fortunatamente la mia situazione migliorò, però avevo perso quasi del tutto l'uso delle gambe, a stento riuscivo a camminare un po’. Questo non mi fece paura, ero stata sempre una donna dinamica, cosi la mia reazione fu di pensare cosa dovevo fare. Presi i fogli che avevo accantonato nel cassetto e dopo un anno finii di scrivere il racconto. Per caso in una notte insonne aprendo il computer vidi la pubblicità della casa editrice di Vito Pacelli. Bastò una telefonata per farmi aprire le porte di un sogno segreto.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Avevo finito di pubblicare il romanzo "LA STORIA DI NIA" che diverse persone avevano apprezzato, cosi pensai di scriverne un altro. Tuttavia mi sentivo molto stanca, perciò rimandai l'idea in un altro momento. In una delle mie notti insonni mi misi al computer, non trovavo nulla che mi interessava, poi per caso notai una nave crociera. Da lì ho preso lo spunto di incominciare nuovamente a scrivere, raccontando quello che pensavo accadesse sulle navi crociera. Sono anche una esperta culinaria, così in un primo momento mi soffermai a descrivere quello che una nave crociera poteva offrire sotto l'aspetto della ristorazione. In seguito vedendo che il romanzo prendeva corpo, continuavo a scrivere ciò che sentivo dentro di me, non soffermandomi mai a riflettere su quello che dovevo scrivere dopo. La trama del romanzo è stata cosi creata e finita senza problemi avendo trovato il sistema di non pensare a ciò che dovevo scrivere. Pensavo e scrivevo solo quando mi trovavo al computer.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
"LUI DENIS" è un romanzo che rispecchia parte della nostra vita, da leggere senza pregiudizi. Dopo averlo scritto, la sola cosa che desideravo era quella di mandarlo al mio editore Pacelli per sentire la sua opinione e quando mi rispose che era favorevole alla pubblicazione capii che la mia fatica poteva diventare un libro. Ero fermamente decisa di non pubblicarlo se non veniva accettato dalla casa editrice BookSprint e quando è stato pubblicato e valutato da persone altamente competenti ne sono rimasta felice.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio marito, la dottoressa Sabina Callegari e un mio amico, professore di lettere e filosofia che dopo averlo letto mi ha fatto i complimenti dicendomi che avevo trovato un tipo di letteratura adatta al pubblico.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Bellissima, ma non del tutto ancora accettata. Significativa per chi ha poco tempo di leggere o ha problemi nella lettura come ad esempio le persone anziane o coloro che amano chiudere gli occhi e sognare.
 
 
 
 
 

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