Bruno Mereu tutte le mattine, nel tratto di strada che percorre per recarsi al lavoro, incontra gruppi di extracomunitari che attendono di essere prelevati e dare inizio alla loro giornata lavorativa. Questa visione quotidiana, come in un flashback, lo riporta a quando «Da ragazzo, non ancora diciottenne, avevo lasciato la mia bella ma povera terra, la Sardegna, le mie radici, i miei amici d’infanzia, e i miei affetti, per cercare “nel continente” di realizzare i miei sogni, le mie speranze e costruirmi un avvenire migliore.»