1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? È un passatempo, un modo per staccare dalla realtà, far scorrere le dita sui tasti di un computer sull’onda di sensazioni, emozioni, idee. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Moltissimo, poiché quasi tutte queste storie presenti nel libro mi hanno visto partecipe diretto anche se, talune, con trasposizioni temporali. Ad esempio, nel brano “L’amore durante la peste” pur in un contesto seicentesco a Mantova, ho descritto e rivissuto in chiave storica luoghi attuali che risalgono ai Gonzaga (il ponte, il Duomo, la Rotonda, Palazzo Ducale …). Durante la mia attività lavorativa ho viaggiato moltissimo, e tuttora continuo. Ho ambientato molte storie in Scozia, Inghilterra, Francia e Italia traendo spunto dalle attese negli aeroporti o nelle stazioni ferroviarie dove spesso mi capitava di discorrere con il mio vicino (o vicina) di tavolino o di panchina. Mi sono visto come quel pittore che lascia la sua firma rappresentandosi in uno dei tanti personaggi della tela che sta realizzando.