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BookSprint Edizioni Blog

Lunedì, 18 Dicembre 2017 13:52

Intervista all'autore - Massimo Palladino

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sono nato a Venezia da una coppia di professori che venivano da Palermo (mia madre) e Salerno (mio padre). Ho letto moltissimo, fin dalla più tener età, con una particolare predilezione per le tigri di Mompracem, Sherlock Holmes e la storia medioevale che amo tuttora indagare. Ho deciso di diventare scrittore all'età di 10 anni, quando, leggendo le poesie di Montale, scrissi la mia prima poesia che s'intitolava "Un cane guarda il mare, pensa" 2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? Poiché adesso e da molti anni, sono un pensionato dello stato, avendo fatto il professore di lettere, scrivo nelle mie fasi non impegnate da altre occupazioni e preferisco il pomeriggio. Non la sera o la notte, perché amo anche dormire.
Lunedì, 18 Dicembre 2017 13:08

Intervista all'autore - Riley

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Scrivere è accedere ad un'altra dimensione, a cui per il volere di qualcuno sei il prescelto, l'unico ad avervi accesso, e ad avere il compito di raccontare la tua esperienza a chi non ha avuto questo privilegio. Scrivendo, ho sempre avuto questa stranissima impressione: che la storia fosse già lì, da qualche parte, e che io fossi solo il tramite, la persona che l'avrebbe resa visibile, tangibile. Ha sempre avuto qualcosa di speciale, per me: spesso mi sono riferita a Michelangelo, nel parlare di ciò... Lui che sceglieva il marmo che già conteneva l'opera. Non so cosa lui provasse, ma per me è stato quasi opprimente, alcune volte (in senso positivo). L'emozione e la curiosità erano spesso talmente struggenti che mi si mozzava il fiato. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Davvero molto poco. Cominciai a scrivere questo romanzo in un periodo molto buio, pieno di confusione e sentimenti negativi, e scrivere è stata una grande valvola di sfogo; creare nuovi personaggi, strane creature, antagonisti... ognuno con il proprio carattere e background personale. Mi estraniavo dai miei stessi pensieri e dalle parole altrui. Voglio pensare di essere riuscita a non trasmettere pressoché nulla di ciò che mi circondava, perché altrimenti questo libro probabilmente non sarebbe mai venuto alla luce.
Lunedì, 11 Dicembre 2017 12:46

Intervista all'autore - Daniel Ferruzzi

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Mi chiamo Daniel Ferruzzi e vengo da un piccolo paesino vicino Firenze, di nome Greve in Chianti. Sono per metà polacco, ho 14 anni e frequento l'istituto Tecnico informatico A. Volta a Firenze. Sono "scrittore" da quando andavo alle elementari. Ovviamente non scrivevo libri, ma mi divertivo comunque a creare delle specie di fumetti con disegni e nuvolette di testo. L'idea di scrivere un libro mi è, ironicamente, venuta in mente solo quando lo finii. Infatti, rileggendo uno di questi molteplici "fumetti" mi accorsi, in terza media, che avevo fatto una storia veramente lunga. Cominciai a riscrivere queste vicende ormai vecchie di anni, fino a tirare fuori un libro vero e proprio. 2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? Non ho un vero momento dedicato alla scrittura. Scrivo quando mi sento ispirato e di buon umore. Possono passare periodi in cui non tocco il documento nel quale ce l'ho salvato per settimane, come possono passare periodi in cui passo i pomeriggi davanti al portatile. Penso che sia tutto collegato al mondo dei videogiochi, parallelo per me a quello reale, nel quale passo momenti particolarmente gioiosi a momenti noiosi o addirittura frustranti. 3. Il suo autore contemporaneo preferito? Il mio autore contemporaneo preferito è senza ombra di dubbio Patrick Ness, e di lui amo la trilogia di "Chaos". Cercherò di non fare spoiler a riguardo, ma la cosa che mi piace di più dei suoi libri è come riesca a far sembrare normale un mondo del tutto diverso dal nostro. Penso che questa cosa si possa vedere nel mio titolo (Anche se sono ancora a livelli infinitesimali rispetto al suo)
Lunedì, 11 Dicembre 2017 12:09

Intervista all'autore - David Ovort

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Per me scrivere è volare, con ali di fantasia sorvolo i miei personaggi, li vedo, li sento, li invento e loro sentono me, sono il loro Dio, il loro mentore. Li ascolto e mi rendo partecipe delle loro sventure come delle loro avventure, soffro con loro e sono felice per loro, do merito a chi se lo merita e castigo chi deve essere castigato. I miei personaggi sono parte di me come io sono parte di loro e questo mio primo libro ne è l'esempio. I miei eroi hanno chiesto di finire la loro storia e io la sto scrivendo, ci sarà un seguito alle loro avventure e sarò lì con loro a viverle.   2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Come ho scritto nel mio libro la realtà oggi supera la fantasia, io mi sono limitato a mischiare come un mazzo di carte e ho avuto una mano cattiva ma anche piena di speranza e d'amore, l'unico bene che non ci possono rubare, neanche da morti. La mia vita reale e parte di questo libro, ho fatto molti errori per ingenuità, errori che ho pagato a duro prezzo fino quasi ad impazzire, fino a pensare di essere un essere inutile perfino a me stesso e quando pensavo che fosse tutto finito l'amore mi ha salvato, ero in un pozzo nero e lei mi ha teso una mano e con infinita pazienza a resuscitato prima l'uomo e poi l'artista che sono sempre stato. Ve lo confesso, Roman sono io e Isabel e la mia compagna, la mia amica, il mio cuore e la mia mente.
Lunedì, 04 Dicembre 2017 16:49

Intervista all'autore - Livia Martellucci

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Scrivere per me significa viaggiare con la mente, distaccarmi da questa realtà a volte troppo crudele per certi versi. Quello che scrivo è ciò che provo in quel momento, anche se alle volte viaggio totalmente con la fantasia. 2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro? Mi rispecchio molto in Rory come carattere per il resto è tutta fantasia. Lei è carismatica, dolce, molto sensibile, altruista proprio come sono io. 3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera. Scrivere quest'opera ha significato realizzare finalmente un sogno chiuso nel mio cuore da molti anni. Ora posso dire:ce l'ho fatta!!!
Sabato, 11 Novembre 2017 15:27

Intervista all'autore - Giovanna Acquaviva

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Mi chiamo Giovanna Acquaviva, sono nata a mola di bari e ho 53 anni. Sono sposata e ho un figlio. Dipingo, sono un auto didatta. Mi piace l'arte. Visitare musei. In passato ho lavorato come baby sitter, mi piacciono i bambini. Adesso sono a casa, assisto mia suocera allettata e mi prendo cura della mia famiglia. Ho deciso di cominciare a scrivere da marzo di quest'anno. Ho cercato su Google una casa editrice e ho trovato Book Sprint, che mi ha dato la possibilità di vedere realizzata la mia prima opera.   2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? Assistere mia suocera mi porta via tanto tempo. Ho colto il lato positivo di questo impegno, passando tante ore a casa, (ci sono dei giorni che non esco) appena ho un po’ di tempo libero scrivo, quindi può succedere in qualsiasi ora del giorno. Adesso sto scrivendo un altro libro.   3. Il suo autore contemporaneo preferito? Il mio autore preferito è Ken Follett, sto leggendo il suo ultimo libro.
Venerdì, 10 Novembre 2017 17:17

Intervista all'autore - Marzia D'ippolito

  1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore? Sorrido e faccio dell'ironia. Ho meno difficoltà a scrivere un libro che a raccontarmi. Ho vissuto a Roma fino all'età di ventinove anni e mi sono trasferita "per amore" in provincia di Frosinone quando è nata mia figlia. Col tempo l'"amore" si è esaurito, o per lo meno, è gravitato verso un altro genere di "amore ": mi sono innamorata di questa terra. Ci sono luoghi bellissimi e di grande ispirazione dove poter scrivere ai piedi di un albero con le cuffie alle orecchie, pomeriggi interi.   2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura? Sorrido. Tutto il tempo a disposizione.   3. Il suo autore contemporaneo preferito? Laurell k. Hamilton
Martedì, 07 Novembre 2017 16:36

Giona Wiki

Dopo il successo del primo romanzo che ha portato Lara Panvini a vincere il concorso “Vota il tuo libro preferito”, l’autrice torna a pubblicare un nuovo libro: “Giona Wiki”, 248 pagine che racchiudono una storia intensa e originale. Il libro, pubblicato dalla BookSprint Edizioni è disponibile nella consueta duplice veste del libro cartaceo e dell’e-book.
Non solo una grande storia d’amore tra due intesi protagonisti, quella racchiusa nell’ultimo lavoro di Liliana Nigro, ma anche un vero e profondo amore per il passato e la storia. Un duplice intento, quindi, che riuscirà a conquistare il pubblico su tutti i fronti. Edito dalla Casa Editrice BookSprint Edizioni, “Navigando nella storia di ieri e di oggi: le Repubbliche marinare” è disponibile sia nella tradizionale versione cartacea che nel moderno e-book. 
Martedì, 07 Novembre 2017 09:43

Intervista all'autore - Liliana Nigro

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova? Penso che una delle espressioni creative più belle dell'essere umano sia il pensiero. Quando si sente e si prova piacere nello scriverlo, nel metterlo fuori, mi sembra che si metta in moto un'attività mentale molto importante. Mi è sempre piaciuto scrivere e ne ho quasi avvertito la necessità di farlo, esprimendo così il mio pensiero ed il mio sentire, anche se, nello stesso tempo, ho amato molto anche il silenzio. Penso che lo scrivere sia molto legato a quel cosiddetto silenzio pieno e mai vuoto. Non so come esprimerlo in poche parole... Nel silenzio mi emoziono e quindi mi viene quasi naturale scrivere. Sono le emozioni che scatenano tutto il processo e danno vita a quella splendida attività mentale che è il pensiero. Non riuscirei mai a scrivere se non avessi questa carica emotiva, che mi fa amare la parola scritta e verbale. Per me scrivere è proprio questo: il piacere, la gioia di dar voce alle mie emozioni ed al mio pensiero.

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