1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è diventato essenziale, ad ogni singola battuta è una emozione indescrivibile, mi coinvolge talmente tanto che mi lascio trasportare al di fuori della realtà.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me corrisponde alla risposta di uno stimolo... è una pulsione dove le sensazioni nascono ed esplodono da dentro, senza l'intervento della parte razionale di me.... se inizio a scrivere il tempo si ferma, mi raccolgo dentro me stessa ed il resto rimane tutto all'esterno...
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato in Italia. Ho vissuto, per lavoro in molti paesi dell’ Europa e per breve tempo anche in Algeria. Ho appreso il tedesco, il francese e l’inglese. Al mio rientro in Italia ho avuto qualche difficoltà con l'italiano scritto. La mia cultura italiana era rimasta al livello scolastico. Nei miei soggiorni ad Amburgo, Amsterdam, Zurigo e Vienna ho assorbito la cultura locale da autori come: Goethe, Schiller, Th. Mann, Theo Storm, Rilke e Hans Fallada, Duerrematt. Il mio lavoro era di traduttore/interprete tecnico scientifico. Non ho mai pensato di diventare scrittore.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono orgoglioso di essere napoletano, vivo e lavoro a Jesi. Sono chirurgo-endoscopista. Scrivo poesie, perché per me sono un divertimento. È cominciato circa 50 anni fa, quando stavo in collegio ed è poi continuato saltuariamente nel tempo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Come avevo detto per il libro “IL SOGNATORE”, sono nato a Messina il 21 maggio del secolo scorso e fino all'età di 19 anni ero impegnato tra scuola e lavoro dopo i 19 anni mi sono arruolato nella Guardia di Finanza e da questo momento cambia completamente la mia vita. Finito il corso mi hanno trasferito a Venezia e dopo qualche anno mi sono sposato e ho due figli. Sono stato costretto a cambiare lavoro in quanto era dura andare avanti con lo stipendio militare.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato nel 1957 a Castellammare di Stabia, alla età di sei mesi venni colpito dalla polio che mi ha reso claudicante. Sono sarto anche se ho lasciato l'attività nel 1986 per intraprendere la carriera di trasportatore, il lavoro era duro ma si viveva discretamente.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è come parlare. Parla chi ha qualcosa da dire: qualcosa che è dentro di te e spinge per essere portata agli altri. La differenza è che quando uno parla guarda l'uditorio e lo domina col potere della parola; mentre quando scrive non vede l'uditorio, cioè il pubblico che legge, ed è questo che domina lui, perché lo scritto è lontano da lui, in possesso del lettore, quasi non più suo. E' l'emozione che gli hanno procurato i suoi personaggi, in particolare, i protagonisti a spingere per esternare questi sentimenti. Non si possono tenere dentro. Sono essi che spingono alla scrittura e poi, alla pubblicazione.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Bari, ho studiato e mi sono laureato a Padova, città che amo, come se fosse una seconda città natale. Vivo da molti anni a Roma, che ho adottato come patria, ma ho sempre viaggiato molto per motivi di lavoro.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Marco, ho 24 anni e vivo a Oliena, un paese in provincia di Nuoro in Sardegna. La passione della scrittura è scattata quando avevo circa 18 anni. Giorno dopo giorno scrivevo diverse pagine, dando vita a creature e personaggi, alla fine, dopo vari anni di lavoro sono riuscito a finire questa prima opera.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ho iniziato a scrivere raccogliendo le idee per una ricerca sulla geometria solida nell'architettura, che poi è diventato "La ricerca paziente, la geometria solida nell'architettura moderna". Discutendo con amici, approfondendo il testo, frase per frase, mi sono reso conto della difficoltà di comunicare, della necessità di leggere e rileggere ogni frase, fino alla chiarezza definitiva.