1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
La scrittura è vita. E la vita si compie come un'opera. Non si sa quando comincia una e finisce l'altra. Sono inscindibili. Si compenetrano. La parola che resta è un graffio che eterna la caducità del tempo.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vengo da Napoli, ma non sono il classico napoletano pizza e mandolino. Sono un "napoletano svizzero" (la mia cicogna era miope e, invece di portarmi a Losanna, mi consegnò a Napoli). Ho deciso di diventare scrittore nel 1975, sotto il servizio militare: fingevo di dattilografare importanti dispacci militari, e invece stavo scrivendo il mio primo racconto, "Nella stanza". Ma la consacrazione è avvenuta in seguito, quando ho avuto la fortuna e il privilegio di incontrare Michele Prisco e Italo Alighiero Chiusano, che mi hanno incoraggiato e confermato nel mio proposito. Soggetto come sono a sindrome bipolare, uso la narrativa anche come terapia contro la depressione. E funziona!
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato ad Asolo, ridente e antica città nelle colline trevigiane. Seguendo il mio severo ma meraviglioso padre, che era Medico Condotto, sono cresciuto in varie località della campagna trevigiana ed ho potuto apprezzare da vicino le tante qualità della gente di questa splendida Regione, adagiata tra le Dolomiti ed il mare Adriatico. Dopo gli studi classici e universitari ed aver conseguito a pieni voti la Laurea in Medicina, mi sono dedicato con passione e dedizione a questa meravigliosa ma difficile e coinvolgente Professione, operando in vari Ospedali e Cliniche come specialista in Ortopedia.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
La mia infanzia è trascorsa in un casolare della pianura Padana in provincia di Bologna. Sono cresciuta tra trattori e alberi, a rincorrere gli uccellini, a giocare con la terra, dormendo all'ombra di un carro, mentre i miei genitori lavoravano la terra in affitto. Ho sofferto un pò di solitudine, timida e riservata, le colpe erano tutte mie, se qualcosa capitava attorno a casa.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata a Napoli, città zeppa di contraddizioni che pare ti restino attaccate addosso a fior di pelle, pronte a venir fuori. Nata per un caso fortuito; e se v’è qualcosa di predefinito nel nostro destino, forse l’ho intuito e ho corrisposto con l’amore appassionato per il dono che mi era stato offerto. In famiglia sono cresciuta insieme ai libri, usandoli e ricercandoli, entusiasta dell’universo che si apriva attraverso le pagine.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Riempire un foglio di carta con la mia scrittura è trasferire agli altri ciò che io posseggo nella mia mente e nel mio cuore. Ciò che scrivo è anche un messaggio a chi legge di rovistare nel suo intimo sentimenti ed emozioni nascoste per poterle vivere. Scrivere, per me, è la conclusione di ragionamenti e pensieri vissuti e la scrittura è l'opportunità che offro agli altri per poterli rivivere. Scrivere è realizzare il sogno di affidare a qualcuno un po' di se stesso.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ho sempre fatto l'operaio dall'età di 14 anni, in una ditta di impianti elettrici come il protagonista del mio romanzo. Quando è arrivato il momento della pensione avevo deciso di scrivere qualcosa per passare il tempo, ma poi sono subentrati altri interessi e quindi non riuscivo a decidermi a cominciare. Premetto che io leggo in media anche cinquanta libri l'anno, e mi è capitato di leggere cose assurde, a parere mio, racconti di vite private o di famiglia, che non interessano a nessuno o quasi. Così nel 2013 ho detto adesso provo, ed ho cominciato a immaginare che quello che stavo pensando, può succedere veramente nella vita di una persona normale, anche se come ho dichiarato è frutto della mia fantasia. Naturalmente questo genere può non piacere a tutti.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato in provincia di Milano, a Cologno Monzese, sei fratelli, una famiglia abbastanza numerosa, una vita non semplice quando si e' in tanti, a 14 anni per aiutare la mia famiglia inizio a lavorare, non è semplice lasciare gli studi ma anch'io ho dovuto contribuire al sostegno di tutti, mi ricordo all’età di 8 anni ho iniziato a scrivere con alcuni dei miei fratelli, penso per gioco, ognuno di noi componeva i propri pensieri, il mio primo scritto dal titolo, "Gatto" che poi ho messo nel mio libro, Stati d'animo riflessi tra scritti senza tempo, come punto di partenza.
l) Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Fin da bambino ho avuto una spiccata e naturale predisposizione per il disegno, una passione che andò sempre più rafforzandosi nel corso degli anni, sebbene subisse frequenti interruzioni a causa della mia professione di architetto e di insegnante di scuola media Quando potevo, però, tornavo ben volentieri ai miei pennelli e ai miei colori per sperimentare nuove tecniche pittoriche e nuovi linguaggi. Con il tempo la mia pittura subì profonde trasformazioni, assumendo sempre più un'impostazione più libera perdendo cosi quella patina di statico e di accademico che tanto aveva caratterizzato la pittura dell'ottocento.