2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Beh il mio è un libro autobiografico, per cui tutta la mia vita è raccolta all'interno o per lo meno i tratti più significativi... E' stata una scrittura istintiva, non ho pensato a dare un ordine ai miei pensieri, li ho lasciati scorrere cosi come arrivavano... Spesso mi sono ripetuta i concetti già espressi ed ho voluto mantenere questa ridondanza per esprimere veramente quella che sono e quello che sento, per mantenerla autentica cosi come è nata...
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo libro è stato un modo per ammettere a me stessa e rendere consapevoli gli altri del disagio che stavo vivendo da anni.. Un modo per mettermi a nudo per fare chiarezza dentro di me, ripartendo dalla mia infanzia, dalla mia famiglia d'origine per arrivare al mio matrimonio ed ai miei figli. Ho rivissuto tante emozioni dimenticate e tante altre sono nate proprio mentre scrivevo.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo, cosi come l'idea di scrivere è stata del tutto istintiva, non avevo mai usato quelle parole per descrivere il mio sentire, ma appena ho iniziato il libro, il titolo mi è apparso davanti agli occhi...IL DISTURBO INVISIBILE. Ripensando poi qualche istante dopo ho capito che era perfetto, aveva un senso, disturbo perchè di quello si trattava, invisibile perchè rispondeva perfettamente all'immagine di me che davo all'esterno, completamente diversa da quella che sono realmente...
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
"Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estes, perchè è stata la mia musa, ho ricevuto questo libro in regalo a natale il 25 dicembre 2013 ed io il 1 gennaio 2014 ho iniziato a scrivere... Questa scrittrice, nonché psicoanalista, riesce a farti capire cose di te alle quali assolutamente non pensi, ti riporta dentro te stessa, cerca di farti ritrovare la tua "pelle-anima" e lo fa attraverso le fiabe e i racconti popolari...
6. Ebook o cartaceo?
Beh io non sono per niente tecnologica e all'avanguardia tutti i miei amici lo sanno. È già stata dura scrivere questo libro e comunicare con la casa editrice, ma devo dire capisco che le cose stanno cambiando e quindi sto cercando di adeguarmi ai tempi. Per quanto riguarda i libri però, cartaceo tutta la vita... devo sentire le pagine che scorrono sotto le mie mani, il loro profumo, devo scrivere, sottolineare, fare la piega alla pagina che più mi piace.....
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Io non ho deciso di intraprendere la carriera di scrittore, nella vita faccio tutt'altro, ho semplicemente seguito un impulso molto forte e mi sono voluta regalare questa esperienza.. Non nego che è stata tanta l'emozione ed anche il ritorno caloroso di chi lo ha letto che non mi dispiacerebbe riprovare l'esperienza tra qualche anno.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Beh come ho detto prima il fatto più eclatante è che ho ricevuto il libro "Donne che corrono coi lupi" a Natale. Credo sia stato il primo spunto per scrivere.. ho acceso il computer ed ho iniziato a scrivere di me, della mia vita, di quello che mi stava accadendo in quel preciso momento, da lì in poi il libro era già nato.. in 20 giorni avevo finito i primi 13 capitoli... La cosa curiosa è stata invece la creazione della copertina che hanno disegnato i miei figli di 11 e 7 anni, Francesco e Viola, che ignari dell'argomento del libro hanno creato quel disegno riportato sulla copertina che ha un significato molto profondo.. Loro conoscevano solo il titolo, sicuramente avevano capito che "Il disturbo invisibile" non è una cosa positiva, per cui il più grande ha disegnato figure geometriche lineari, creando una specie di gabbia nera e grigia, mentre la più piccola ha preso una cannuccia, gli acquarelli e ha creato una pioggia di colori.. Abbiamo sovrapposto i due disegni ed è uscito quello che vedete in copertina.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
L'idea di scrivere per gioco e poi rendersi conto che si sta scrivendo un libro è fantastico... la casa editrice poi è stata splendida nel farti sentire in grado di affrontare tutti i passaggi che ci sono all'interno. Io ho scelto Booksprint in maniera istintiva, ho aperto internet ho cliccato su case editrici autori inediti e mi è apparsa per prima... ho scelto veramente bene, nonostante le mie forti resistenze iniziali, dettate dalla paura di non riuscire ad avere il tempo e le capacità per seguire questa cosa, sono stata guidata passo passo in tutte le tappe per la realizzazione del libro..
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia cara amica Elena, sia perchè conosceva la mia storia sia perchè è una donna molto colta e traduce libri per alcune case editrici..
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come dicevo io sono ancora un pò indietro, all'antica, ma sicuramente è un modo di leggere diverso, che stimola altri sensi.. in questo caso l'udito anzichè la vista... devo prima provare.. poi vi dico!!!