Il libro, pubblicato da BookSprint Edizioni (140 pagine, disponibile anche in versione e-book), è un continuo insegnamento rivolto alle tantissime persone che non riescono a vivere con serenità il proprio corpo.
Valeria Sommovigo racconta la sua dolorosa esperienza, vissuta sull’improbabile e fragilissimo equilibrio tra bulimia e anoressia. Lei, quarantenne alle prese con il suo “sottile” disturbo alimentare, ad un certo punto della sua vita fa esplodere il suo malessere riversandolo sul marito, sul quale sfoga rabbie e frustrazioni. Ma da un matrimonio finito a rotoli ricomincia la difficile ma gratificante risalita, tra discipline naturali e attività – come la scrittura - che l’aiutano a ritrovare un rapporto più sereno con se stessa e con il proprio corpo. Tutto comincia dalla scoperta di essere stritolata da un perfido meccanismo alimentare di privazione-eccesso/eccesso-privazione: si digiuna del tutto oppure si vomita volontariamente dopo l’abbuffata o ancora si frequenta ossessivamente la palestra alla ricerca di una forma fisica perfetta che non arriverà mai perché il problema non è nel corpo ma nella mente. Tutte attività di facciata che servono a nascondere il profondo disagio interiore che poi, come è successo all’autrice, si manifesta anche nelle relazioni sociali e familiari.
Questo racconto biografico è un manuale utilissimo, una vera e propria bussola per ritrovare se stessi. «Mi rivolgo – scrive Valeria - a tutte quelle donne che non vivono un buon rapporto con il proprio corpo, che non si piacciono abbastanza e a tutte quelle che intraprendono delle diete per essere più belle; fate attenzione… che non diventi una fissazione, non confondete il prendersi cura, giustamente, di se stessi, con la schiavitù di essere incastrate in un meccanismo perverso. Se avete bisogno di aiuto, chiedete, non pensate di essere invincibili, di farcela per forza da sole, confidatevi con qualcuno e poi… e poi cercate voi stesse, ritrovatevi, esprimete la vostra creatività, magari repressa o dimenticata. Date ascolto ai vostri ritmi, ai vostri bisogni, non preoccupatevi del giudizio degli altri e delle regole di questa maledetta società fatta di apparenza, di complotti, compromessi, perbenismo e finzione… lottate, lottate come lupe e non arrendetevi mai».