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BookSprint Edizioni Blog

31 Ott
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Il talento dei poveri

 “Cercasi giovani con comprovata esperienza”. Ma come si fa ad essere “giovani” ed avere al contempo “comprovata esperienza”? Se lo chiede Alessandro Liotta, giovane romano degli anni ’80, se lo chiede perché per avere esperienza ci vogliono anni e se lavori per anni in un campo, prima o poi, non sei più tanto giovane.

Se lo chiede e ne fa motivo propulsore del suo ultimo romanzoIl talento dei poveri” (222 pagine, BookSprint Edizioni, versione ebook disponibile) in cui seguiamo le vicende di Daniel a cui, appena diciannovenne, viene affidata dal padre la gestione del “Ciccio baciccio”, il più famoso ristorante italiano a Praga. Daniel capisce che per bene gestire un’attività di tale portata non basta possedere un locale o essere stato messo al posto di comando, bisogna conoscerla. Per fare ciò inizia una lunga gavetta svolgendo diverse mansioni dal cameriere al garzone.

 Il protagonista del romanzo riesce a sovvertire la becere logica di mercato che pare impregnare l’intero mondo del lavoro. Basa la conduzione dell’attività sul benessere e la felicità di chi lavora per lui non rendendo il guadagno, che resta comunque parte fondamentale della sua come di qualsiasi attività, l’unica logica a cui attenersi. Incentrare la gestione del locale sui rapporti personali che instaura con i dipendenti ha un effetto positivo non solo al livello umano ma garantisce anche degli ottimi risultati: è la squadra che garantisce la vittoria. Il “Ciccio baciccio” diventa anche teatro di un interessante e coraggioso esperimento sociale. Daniel infatti è affascinato dalla variegata umanità che incontra/scontra nelle strade di Praga: clochard, artisti di strada, ambulanti, mendicanti. Proprio a loro, gli ultimi, concede l’occasione di ricominciare, assumendo nel proprio locale queste figure senza alcuna esperienza nel campo della ristorazione ma con una sconfinata voglia di riscatto.

Il talento dei poveri” è un romanzo scorrevole e piacevole, strutturato in maniera asciutta e funzionale. La caratterizzazione dei personaggi di Alessandro Liotta è approfondita e completa, conscia e mirata a rendere credibile la storia, intento che pare difficile da perseguire data l’eccezionale utopia che si prefigge l’autore, ma che alla fine appare pienamente soddisfatta: far vincere, per una volta, l’umanità oltre e contro le logiche di mercato e della vita, che ci rendono sempre più ricchi e sempre meno umani.

Venerdì, 31 Ottobre 2014 | di @

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