Se lo chiede e ne fa motivo propulsore del suo ultimo romanzo “Il talento dei poveri” (222 pagine, BookSprint Edizioni, versione ebook disponibile) in cui seguiamo le vicende di Daniel a cui, appena diciannovenne, viene affidata dal padre la gestione del “Ciccio baciccio”, il più famoso ristorante italiano a Praga. Daniel capisce che per bene gestire un’attività di tale portata non basta possedere un locale o essere stato messo al posto di comando, bisogna conoscerla. Per fare ciò inizia una lunga gavetta svolgendo diverse mansioni dal cameriere al garzone.
Il protagonista del romanzo riesce a sovvertire la becere logica di mercato che pare impregnare l’intero mondo del lavoro. Basa la conduzione dell’attività sul benessere e la felicità di chi lavora per lui non rendendo il guadagno, che resta comunque parte fondamentale della sua come di qualsiasi attività, l’unica logica a cui attenersi. Incentrare la gestione del locale sui rapporti personali che instaura con i dipendenti ha un effetto positivo non solo al livello umano ma garantisce anche degli ottimi risultati: è la squadra che garantisce la vittoria. Il “Ciccio baciccio” diventa anche teatro di un interessante e coraggioso esperimento sociale. Daniel infatti è affascinato dalla variegata umanità che incontra/scontra nelle strade di Praga: clochard, artisti di strada, ambulanti, mendicanti. Proprio a loro, gli ultimi, concede l’occasione di ricominciare, assumendo nel proprio locale queste figure senza alcuna esperienza nel campo della ristorazione ma con una sconfinata voglia di riscatto.
“Il talento dei poveri” è un romanzo scorrevole e piacevole, strutturato in maniera asciutta e funzionale. La caratterizzazione dei personaggi di Alessandro Liotta è approfondita e completa, conscia e mirata a rendere credibile la storia, intento che pare difficile da perseguire data l’eccezionale utopia che si prefigge l’autore, ma che alla fine appare pienamente soddisfatta: far vincere, per una volta, l’umanità oltre e contro le logiche di mercato e della vita, che ci rendono sempre più ricchi e sempre meno umani.