1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho iniziato da poco, non ci avevo mai pensato. È stato un attimo o come dicono in tanti, una necessità, un' urgenza, una liberazione. Scrivere è guardarmi dentro e avere il coraggio di fare entrare gli altri, mettermi a nudo. Credo che scrivere porti a toccare tutte le emozioni, per me sicuramente è entusiasmo, desiderio, passione e perché no, divertimento.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Scrivere era un mio sogno nel cassetto che nulla ha a che vedere con il mio lavoro. Sono sempre stato appassionato di politica e storia, ma solo quattro anni fa ho deciso che era giunto il momento di provarci ed ho cominciato la stesura di questo mio primo libro. È stato un lavoro impegnativo in quanto ho dovuto trovare il tempo per far si che questo mio sogno si realizzasse
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Mi è sempre piaciuto scrivere, nelle varie occasioni che capitavano. Poi ho capito che per me scrivere era tirare fuori le mie emozioni, sensazioni, quello che provavo al momento, magari con le parole era difficile, ma attraverso la scrittura veniva fuori quella parte di me, che riusciva a dire tutto ciò che sentiva, a volte anche situazioni dolorose che avrei tenuto sempre dentro.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è parlare con se stessi è come mettere a nudo la propria anima. La scrittura pertanto ha lo scopo non solo di farci conoscere meglio interiormente, ma anche di arricchire gli altri con le nostre esperienze. La scrittura deve , a mio avviso, avere altresì un fine sociale, far riflettere su tematiche dell'esistenza e condurci ad un senso critico su tutto ciò che accade intorno a noi.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Bella domanda! Io mi definisco ironicamente cittadina d'Italia, ma realmente sono nata a Milano e cresciuta in una piccola provincia....diciamo che una volta era piccola...Bresso....mi definisco cittadina d'Italia, perché quando avevo diciannove anni ho deciso di seguire i miei genitori in Puglia precisamente a Fasano, ci sono rimasta per dieci anni, in questi anni sono riuscita a imparare tanto e questo cambiamento mi è servito per crescere...
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Nato a San Benedetto del Tronto e cresciuto nella adiacente cittadina di Grottammare a pochi chilometri dall'area portuale dove mio padre faceva il pescatore e si aspettava forse da me che avessi l'aspirazione per diventare marinaio. Sono stato coccolato nella tenera età tra mia madre che mi ha fatto anche da maestra alle elementari per ben 5 lunghi anni, fino a quando, adolescente ho cominciato a vivere la mia vita.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è principalmente comunicazione del proprio mondo interiore, ad altre persone. Nasce dal profondo desiderio di rendere partecipi gli altri dei miei pensieri, sentimenti ed esperienze che non voglio tenere nascoste nel mio piccolo mondo ma renderle vivificanti nel donarle agli altri attraverso la parola scritta.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è cercare di trasmettere emozioni profonde e regalare ai lettori un briciolo di compagnia perché credo che un autore possa ritenersi appagato della sua opera, solo se è in grado di emozionare e commuovere l'animo del lettore. La mia emozione più grande è avere la consapevolezza di essere riuscito nei miei romanzi precedenti a trasmettere quelle che io chiamo vibrazioni dell'anima che ci accompagnano, ci scaldano e ci nutrono nei frammenti di vita più o meno felici.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono di Vercelli, ho 32 anni e sono disabile dall'età di quattro anni, un continuo via vai dall'ospedale, ed è proprio qui che è nata la scintilla: in quei momenti in cui la fantasia di mondi immaginari ed eroi forti ed imbattibili mi aiutava a lottare contro la malattia e spronava i più piccoli miei compagni di letto. La scrittura ha fatto il resto. È nato un primo libretto di favole grazie all'aiuto di mia mamma e da allora la possibilità di diventare scrittore è venuta da se.