Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

BookSprint Edizioni Blog

27 Ott
Vota questo articolo
(1 Vota)

Intervista all'autore - Il Cigno Canoro

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Questo é un quesito davvero vastissimo a cui rispondere con affermazione secca e compiuta, ma per quel che posso, per ciò che il mio spirito disponga di dire, dirò questo: La scrittura é il contatto diretto con ciò che alimenta la Vita, i suoi principi e motori essenziali sono appunto vivere per scriverla, con ciò, già posso affermare che é il fulcro della Vita stessa.

Scrivere possiamo definirlo apprendimento, disciplina, come più il nostro senso del percepire i Sentimenti, fornisca una scelta a chi la sceglie più appropriata; a volte, forse spesso, noi non prendiamo scelte preconcetti da qualcuno o qualcosa di specifico, lo si fa per un istinto personale a dir poco, perfino a noi stessi sconosciuto, ma a chi lo esercita piace sfogarlo, nutrirlo con una Passione che sfocia dall'imo dell'animo, un Amore lo si può definire (con ogni suo peculiare attributo) da non deluderci mai di scorno o risentimento. Lo scrivere è il degno rappresentare il celeste in Terra (ma a me piace più chiamarla vecchia Gaia) e ad essa non importa di chi la stimi o meno, quale un feto vien concepito col tempo e buona pazienza di nascita, per venire al Mondo sano e non intaccato, così la scrittura vien calorizzata dalla voglia d'esser sé stessi... E morire essendo sé stessi. Davvero potrei andare avanti all'infinito, non dico accertando riscontri di tipo ipotetico, ma almeno di cercare a dargli una figura se vogliamo o una base esistenziale adatta, tuttavia, una cosa é più che certa, ed é inconfutabile come l'Alba ogni giorno monta, ed il Tramonto trascina nell'abisso i resti sfiancati di questa, la Sacrosanta Scrittura, ed i miei grazie saranno sempre troppo umili per l'opulenza della sua Saggezza, adorna agli uomini di ciò che più caro gli manca, li avvalora del ciò che vivendo per scoprirlo si peregrina, con felicità, con sofferenza, ed ogni umore che componga lo spartito di ciò a noi conosciuta ... Come Vita . E' un Onore bel che grosso, essere una creatura disposta per essa senza indugio, priva di disorientamento, il suo corpo é talmente gigantesco, che Urano non riuscirebbe ad abbracciarlo con tre giri di braccia; Viva la Scrittura, ed il respiro inalato da essa, l'emozione irrorata dalla sua profondità digesta, ma sempre insoddisfatta, la sua Musica, risuonerà negli echi del tempo per l'eternità, a spasso per gli anditi dell'aria, dei Ricordi d'ogni persona che seppur non é più, abbranca al volo l'anima della propria amata, decantando un motivo ricorrente, ma inestinguibile di Bellezza... L'amare... Il vivere... La pura ebrezza della solidarietà. Io porgo i miei più cordiali ringraziamenti, a tutto lo staff della BookSprint Edizioni per il pretto rilascio di questo articolo é stato un immenso piacere parlare del vero con un fomento da catarsi vera. Distinguo a voi il mio ossequio.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Tantissimo, ma un tanto che pur essendo meramente personale, non impone paraocchi a risonanza e gusto d'un solo fascio, comprende il carattere del tutto (e non per tirarmene vanto) ma ogni persona che dovrà leggere il mio racconto (così io dal principio la meditavo) dovrà essere totalmente libera di porsela a sua incondizionata scelta, sarebbe un'impresa soverchiamente egoista sennò, parlare esclusivamente di sé stessi lasciando un intero Mondo alle spalle, noi non siamo soli, ed il Mondo non è solo, anche perché, se noi lo fossimo non avremmo un Mondo che ci sostiene sotto, o esso se fosse solo, girerebbe con non prolifico scopo... Drasticamente a vuoto. Io sinceramente, non saprei indirizzarvi verso una risposta che non pervenga a fallo, dacché l'opera da me compiuta di me contiene così tanto, che dovrei formulare una parafrasi prima di me stesso (cosa alquanto difficile) e poi di ciò che mi attornia... L'immensità. Di sicuro però, sono presenti l'Amore da me vissuto del quale resoconto non ne ho una fermezza stabilita, il mio approccio con l'esterno dalle sembranti oscillazioni dell'infanzia fin alla fermezza del giorno d'oggi, questo libro ha il mio stesso conio solo che (come aulicamente nei Teatri di Roma si usava) il dettaglio della superficie della moneta si rilevava nel lato opposto. Grazie infinite.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Il mio reale intento é scalare la montagna dalla vetta più alta e questi soli primi 6 Canti, essendone la sola introduzione al Poema, ne garantisce il primo passo dallo sprofondo della pendice, ancor prima che lo iniziassi che i suoi versi nascessero, mi prefissai di compiere un qualcosa di anomalo, di innovativo e commoventemente sensazionale, mi votai a farcela rischiando i miei Beni più preziosi, di esserne fedele costantemente e con riguardi sensibilissimi, quest'opera, nasce dalla lotta per la Giustizia che é in acre conflitto in ognuno di noi, giorno per giorno e repentinamente, da un senso di Libertà esternato scatenato da una foga incontrollabile, a Giustizia appunto di tutte le persone che sognano questo, che pregando sperano di assaggiarne in Vita almeno un fugace granello, a Giustizia di tutte le generazioni che non ci sono più, e morendo son rimaste invendicate d'un Desiderio infranto, questo è solo l'inizio, del viaggio d'un Eroe al di fuori d'ogni concetto ed aspettativa, d'un Sovrano con occhi sgranati all'orizzonte, giustiziere degl'indifesi riparatore di torti, un Buono costretto per quel Bene, a penare per un futuro radioso.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

Semplicemente (e me lo ricordo come se fosse accaduto ieri) funzionò così : in quell'indeterminato periodo di svariati anni fa, leggevo un libro intitolato "Simboli ed Allegorie", un testo altamente culturale, riguardo i periodi storici più salienti dell'umanità dall'antichità ionica alla contemporaneità, ed in uno dei suoi paragrafi, trovai la Storia illustrata della "Vanitas" o meglio (come la Bibbia disse): Vanitas Vanitatum Et Omnie Vanitas: Vanità delle Vanità tutto é Vanità. Ed in quelle scorrevoli righe, si menzionò di tale termine attribuito alla primissima Peste Nera, giunta dall'Asia propagandosi in quasi tutta Europa, se non sbaglio negl'anni venti del 1300 d.c., provocando più di diecimila morti per tutta essa e le degenerazioni dei Popoli affetti prima del disfacimento dei loro corpi, di tutte le classi sociali (ecclesiastiche non escluse), con sconcerìe d'ogni fattezza in attesa della Morte, ed il disastro che poi ne susseguì, durante l'avvenire dei secoli. Nelle illustrazioni di poi a ciò seguenti, illustrarono come verso la metà del sedicesimo secolo, subito dopo la guerra dei trent'anni, con l'avvento d'ennesima peste catastrofica, tanto da non reperire più nemmeno fosse comuni disponibili, ad ogni istante ove si girava girava, lo spettacolo era d'un gusto eccezionalmente macabro, con cadaveri sparsi o ammucchiati per via, in stato avanzato di decomposizione, e gli Artisti (ma in special modo nel campo della pittura) presi da attacchi di follia o esasperazione sviscerata, si dilettarono a dipingere quadri dal tema alquanto sepolcrale, con ogni simbologia ed allegoria concernente la Morte e la caducità della Vita, dando dal principio al concetto di "Vanitas" una figura insostituibile, una carta d'identità perfetta a tal significato: "Il Teschio". Perciò, ogni Vita che nacque e crebbe per possedere, ebbe la sua Morte... Ed il teschio ne racconta la "Vanitas". Non ebbi comunque problema veruno ad optare per questa scelta, ad una scoperta simile tutto per me fece da sé, la scoperta stessa mi fu garante parlandomi senza mezzi termini, di una verità sconcertante e cruda... Ma verità. Lì ... sbocciò il primo germoglio del mio Poema.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

In un'ipotetica isola deserta... Ad occhi chiusi ed animo sereno vorrei con me il Paradiso Perduto di John Milton. E' un'opera questa che, quando per la prima volta la lessi, fu l'illuminazione che mi slanciò all'apprensione della conoscenza, che eccitò la parte più delicata della mia anima, se davvero quindi accadesse... alcun altro all'infuori di lui. Mentre, dovendovi parlare del "se io volessi con me uno scrittore", sinceramente... vi direi di no. Il perché è semplice, (non perchè io odi gli scrittori, ci mancherebbe altro) ma essendo come e comunque un essere umano, potrà essermi Amico fino a quando non gli servirà niente, e già se ad esempio cominciasse a patire fame o sete, per istinto di sopravvivenza (d'altronde é umano) penso che dormiremmo ambedue con un occhio sì ed uno no. Ahahah! Ma ovviamente dipende, sempre da persone e persone o comunque da posto a posto, fatto sta che io son andato a tastare uno dei lati più tragici della situazione (é da me d'altronde), ma fatto rimane... è da provare.



6. Ebook o cartaceo?

Ovviamente cartaceo... solo ed esclusivamente cartaceo. L'Ebook per me (sarò all'antica, ma questo sono io) é un qualcosa di freddo che come sia e come si voglia...non potrà mai e poi mai scambiare l'autentico libro. Il solo aromatico profumo della sua carta detiene un Potere assoluto, ma non si tratta solo per l'esempio dell'isola deserta ... E' così per tutti gli ambiti della Vita . Ma che vogliamo fare? Siccome é il motore commerciale della prossima generazione, e questi ragazzi amano questo tipo di lettura. Basta che la cultura rimanga in continua espansione. E che il libro non vada a scomparire... e siam contenti tutti.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

A dir il vero, i miei primissimi versi già li ho scritti intorno all'età dei dieci anni e fu un qualcosa che con lo scorrere del tempo, crescendo con la naturalezza d'un ragazzo di quell'età, l'affermavo volta dopo volta con esercizio sempre più profondo e riservata intimità. Il perchè veramente è svariato a tal punto da averne l'imbarazzo della scelta, ma vi prendo il particolare più basilare di questo perchè . Il motivo è per donare ad ognuno il profitto di leggere una storia che li coinvolga in una medesima situazione, di carpire i lati più interni delle persone, con la speranza che imparino un concetto magari tralasciato ma importante, una scintilla del Cuore che magari si crede smorzata ma in realtà solo messa da parte, dargli una possibilità di vedere le cose in maniera più aperta ed in realtà indispensabile, insomma, scrivere Poesia per me, s'intende per aiutare a condividere con chiunque un momento di Gioia o volendo dolore, ma come e comunque educativo, slanciando verso nuova direzione le sensazioni delle persone, per non far spegnere il Fuoco Sacro di quest'Arte che in questi tempi (come già da piccolo intuii stesse accadendo) la difendono davvero in pochi. Infatti, io ci rimango male quando un ragazzo od una ragazza, (spesso mi è andato ad accadere) dall'estro spinto da un ardore sincero e vivace, non voglia farsi conoscere o comunque intraprendere una strada analoga a questa è triste che certi talenti, si sprechino solo per dubbi infondati o inconsuete incertezze, che il Mondo rimanga orbo di tali potenziali Artisti è una tragedia che non dovrebbe succedere, ma purtroppo spesso va ad accadere e possiamo solo augurargli una buona Fortuna, sapendo che tali possibili geni, conoscendoli di persona verranno a mancare. Questi sono solo pochi e succinti esempi dei tanti moventi, che mi spingono a scrivere e crederci sempre di più, tentando con cieca disinvoltura a lanciarci dentro anche gli altri, ognuno ha il diritto di esprimere la sua (è più che giusto) e la Poesia nel mio caso o la Prosa o qualsiasi scrittura comunicativa che sia, incentivi a questa soluzione missionaria il compito di far sentire le persone di esistere in una Vita non del tutto brutta ,ma anzi bensì bellissima.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea di questo libro, nasce da una concezione dell'elevato alla colossalità e per rendere univoco un dato di fatto che molti tendono ad ignorare, l'Amore incondizionato verso tutto e tutti, senza Desìo di tornaconto o mondane disillusioni, un Amore alimentato dalla brama del vivere serenamente, e rispettare le persone per ciò che hanno di più ricco dentro cioè quello che richiede l'Amore. Il Gotico deriva dal latino Goetik stando a dire "Magico" o dal celtico Goatik stando a dire "Stato Vegetale" cioè Amore e rispetto per la Natura. Sin da piccolo, trovandomi a passare dinanzi a questi mostri di pietra e Bellezza, non potevo farne a meno di soffermarmi, per rinvenirne la grandezza rimanendone affascinato e stupefatto, il Gotico, è il pellegrinaggio verso il Cielo, la scoperta della ragione umana più nascosta, la presa di coscienza di noi stessi di ciò che potrebbe esserci oltre, la sua mole spicca al Cielo ad altezze staticamente indiscutibili, un Amore di pietra per la sua Devozione... In persone di pietra per la loro impeccabilità... Ecco l'inizio di ciò che mi saltò per la mente. Un Amore che va oltre persino dell'immortalità, non c'è Morte nella Vita come quest'ultima non sussisterebbe senza Amore, un Sovrano con queste doti in corpo e nel Cuore dev'essere una persona fuori dal comune un grande da venerare così la pensai come la penso correntemente. Un uomo che si sacrifichi per la Gioia delle persone, che dia sé stesso e senza ripensamenti alla donna da amare, un Sovrano ricchissimo ma al contempo umile, non affetto da pregiudizi di sorta né da insulse fantasticherie un Re della sua stazza, della sua magnanima foggia dev'essere un Eroe che per tal ch'è buono e generoso non si rispecchi a nessuno facente parte di questa Terra una persona micidiale questo fu il personaggio dei miei pensieri ora finalmente nato. Dovrà essere un paradigma di uomo, combattente per il Bene del prossimo sprezzante del tutto, lui non fallirà mai, non cadrà se non per appunto il Bene dell'altro da qui incominciò il sentiero del progresso della struttura di quest'opera.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Semplicemente elettrizzante, meglio d'essere beccati in pieno da una folgore a ciel sereno, liberatorio per lo spirito ed invogliante per altro necessario progresso, dubito a volte, d'aver addirittura dimenticato i piedi a terra sentendomi sollevato irrimediabilmente, lo stesso di quando una malattia svanisce di colpo o le oppressioni sono state oppresse a loro tempo, avere due occhi che mirino con colori diversi, un'anima che cammini fuori dal corpo d'una posatezza realizzata.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

A dirvi il vero non lo so, ma ciò non vuol dire che non mi piacerebbe saperlo. D'altronde, seppur un primo si presenta comprandosi un libro, non vuol dire che l'abbia letto per primo, ma di sicuro come ella o egli siano stati onorati di leggerlo per primi rimango sempre più onorato io che loro lo leggano.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Secondo me è geniale, mi piace moltissimo, sentire una Voce che ti decanta nelle orecchie dolcemente narrativa che sia Poesia o Prosa mi ricorda vagamente i cantori antichi che declamavano i loro scritti e già solo a questo pensiero è una delle cose più belle che ci possano essere nel Mondo di tale Arte... Mio Dio... me l'immagino un Audiobook del mio "Vanitas" ed a questo pensiero. Corre un brivido per tutte le membra che mi allestiscono. Io ringrazio tutti voi gentilissimi della Booksprint Edizioni, per la disponibilità da voi concessami per questa interessante intervista e, ringrazio di Cuore l'Editore Vito Pacelli ancora una volta, come per sempre, per la mano che mi ha dato a realizzare il frutto dei miei poetici elaborati. Grazie davvero... Saluti grandissimi.

 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Sabato, 20 Dicembre 2014 | di @BookSprint Edizioni

Articoli correlati (da tag)

1 COMMENTO

  • Link al commento Giuseppe inviato da Giuseppe

    Ben elaborata, studiata coi contro fiocchi e messa in visualizzazione con maestria e capacità uniche . I complimenti forever and ever gratissimi a tutto il team che lavora costantemente per il rilascio di queste strabilianti interviste, che queste parole si didechino ad una divulgazione di massa perenne con l'efficacia d'un colpo secco e letale . Grazie tantissime ed .... Ossequi profondi . Il Cigno Canoro .

    Martedì, 28 Ottobre 2014 07:08

Lasciaun commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che
non possono impegnare pertanto l’editore, mai e in alcun modo.

Le immagini a corredo degli articoli di questo blog sono riprese dall’archivio Fotolia.

 

BookSprint Edizioni © 2023 - Tel.: 0828 951799 - Fax: 0828 1896613 - P.Iva: 03533180653

La BookSprint Edizioni è associata alla AIE (Associazione Italiana Editori)