2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Una buona parte, diciamo che mi sono ispirato alla mia vita adolescenziale arricchendola di tutte quelle emozioni che avrei voluto provare ma che mi sono mancate.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo romanzo è stato come tornare indietro: tornare tra i banchi di scuola, prendere ogni giorno il pullman, il primo bacio, il primo amore. Ecco, tornare a provare quelle stesse emozioni ed è stato bellissimo. È questo lo straordinario potere della scrittura.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è venuto da sé, non è servito pensarci, rifletterci. Lo aspettavo, capitolo per capitolo, parola dopo parola, frase dopo frase...
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
“Se questo è un uomo” di Primo Levi, mi ha insegnato ad apprezzare la vita ed è inoltre un grande esempio di sopravvivenza che sicuramente in un isola deserta mi servirebbe.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo tutta la vita, io ho bisogno di sottolineare le parti più importanti, seguire con la matita, toccare la pagina con mano e poi una volta finito vedere il libro nella mia libreria.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Di preciso al quarto anno di scuola superiore quando arrivò una nuova prof. di italiano, che stimo tantissimo, che mi fece amare la cultura e mi iniettò nelle vene una morbosa voglia di scrivere.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea era quella di non dimenticare, di imprimere su un foglio le emozioni, le idee, i pensieri adolescenziali per farli restare nell'eternità. Vi svelo che ad Alessandra, quella vera, la lettura del romanzo ha suscitato le stesse emozioni di allora.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un emozione indescrivibile. A volte mi capita di pensare che è impossibile che ci sia riuscito davvero. Anche solo vedere una frase scritta da me su un profilo di facebook mi ha reso felicissimo.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia prof di italiano che mi ha subito sostenuto e aiutato a realizzare il sogno della pubblicazione.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che un libro vada letto da sé, che non è la stessa cosa ascoltarlo con delle cuffie.