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BookSprint Edizioni Blog

03 Nov
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Intervista all'autore - Sabrina Alessia Mastrangeli

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nata a Roma il 30 maggio del 1997. Mia madre è peruviana e mio papa italiano, quindi sono metà e metà e sono molto orgogliosa di ciò perché nel corso degli anni mi ha permesso di conoscere un altro tipo di cultura, tradizione, abitudini a me sconosciuti . Ho passato il mio primo anno di vita in Perù insieme alla famiglia di mia madre, mentre mio padre, rimasto in Italia per il suo lavoro, stava progettando quella che è oggi la nostra casa.

Dopo il mio battesimo, avvenuto a Lima esattamente il giorno del mio compleanno, il 30 maggio 1998 , sono tornata in Italia dove è iniziata la fase della mia infanzia, il matrimonio dei miei genitori nel 2000, le elementari, le medie, i primi viaggi con la scuola per poi finalmente giungere al quarto anno di liceo linguistico che sto tuttora frequentando.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Sono molti i libri che posso consigliare: essendo anche io un'adolescente consiglierei per chi non è abituato a leggere di non puntare subito a un libro troppo complicato, ma di iniziare con un genere abbastanza semplice, con un linguaggio fresco e adatto alla persona. Il primo libro, diciamo grande che ho letto è stato quello di John Grisham "Il Cliente". L'ho scelto perché mi ha subito colpito il genere thriller; poi ho cambiato genere e ho letto Orgoglio e Pregiudizio della grandissima Jane Austen. Recentemente sto leggendo Colpa delle Stelle di John Green, libro che consiglio perché a mio parere è adatto a noi adolescenti e infatti ha riscosso un grande successo. Vorrei dire che non importa cosa si legge, che sia un thriller, un romanzo, un libro storico, ma l'importante è che il messaggio arrivi al lettore, che lo appassioni e lo porti in un viaggio fantastico attraverso la lettura.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?

L'eBook è un modo veloce e semplice per leggere. Non portare più il peso del libro cartaceo in borsa e leggere comodamente sul sedile dell'autobus su un i-pad è diventato un fenomeno molto comune. Io, personalmente preferisco il libro cartaceo, ma mi è capitano di leggere anche libri in formato e-Book, ma la mia preferenza va sempre al cartaceo, anche se accumula polvere nella mia libreria. La tecnologia al giorno d'oggi sta facendo passi da gigante ma deve rimanere al passo con l'uomo e non superarlo. Leggere in formato e-Book o cartaceo non fa molta differenza, purché si legga e si capisca il senso del libro.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Sono sempre stata abituata a scrivere, fin da piccola. Negli ultimi mesi dell'anno 1999 vedevo spesso mia madre scrivere lettere a mano da inviare alla sua famiglia in Perù, cosi mi sedevo accanto a lei e incominciavo a scrivere lettere a caratteri grandi da inviare ai nonni. Mi piaceva scrivere idee, raccontare le mie giornate passate al parco con gli amici d'infanzia e racchiudevo tutti questi ricordi dentro un diario, perché ero sicura che un giorno lo avrei tirato fuori per vedere anche come è cambiata la mia calligrafia da quando avevo 8 anni ai miei 17 anni di adesso. Inizialmente non ho pensato a fare la scrittrice, mi ero proposta a fare la giornalista però quando ho cominciato a pubblicare articoli scritti da me ho pensato: credo di avere abbastanza fantasia da poter scrivere un libro, quindi perchè non provare. Non perdo nulla, ho tutta la vita davanti per migliorare e voglio tuffarmi in questo nuovo mondo.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Una sera, ricordo ancora che erano i primi giorni del febbraio 2014 ho fatto un sogno dove erano presenti i miei nonni paterni, che purtroppo non ho mai conosciuto. Mio nonno se ne è andato alcuni anni prima della mia nascita e mia nonna un anno prima, quindi mio padre non ebbe nemmeno l'opportunità di dirle che stava per avere una nipote femmina, dato che tutti i miei cugini sono maschi e i miei zii mi dicono che lei ora sarebbe orgogliosa di me. La mia famiglia dice che le assomiglia molto, per come parlo, per come mi esprimo e credo che sto imparando a conoscerla attraverso me stessa. In questo sogno i miei nonni mi guardavano da lontano ma senza dire una parola e mi sorridevano. Il sogno è durato poco, e da quell'incontro con i miei nonni ho cominciato a scrivere questo libro. Nell'introduzione ho citato a parte i miei nonni paterni, anche mio zio Antonio, fratello di mio padre, al quale ero molto affezionata. Se ne andato molto giovane; poi ho citato due persone che non ho conosciuto, ma sono parte di me: Zio Ruben e Zia Jolanda, i fratelli di mia madre. Mamma spesso mi dice che assomiglio molto a zia Jolanda perchè lei mi racconta che era una donna sempre allegra e molto buona e cosi anche zio Ruben. Tutte queste persone sono state la mia principale fonte di ispirazione e questo libro lo dedico a loro, per quello che hanno fatto e che continuano a fare da lassù.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Ricordate sempre con affetto e con il sorriso i vostri cari. A volte mi capita di parlare con i miei nonni: io non so niente di loro, non so che voce hanno, quale era il loro passatempo preferito. Vorrei tanto sapere di più perchè cosi me li fa sentire più vicini. Credo che cosi debbano fare tutte le persone che in qualche momento della loro giornata si fermano da ciò che stanno svolgendo e crollano in un pianto di nostalgia, di mancanza. Piangete, perchè vi fa sfogare e pensate a ciò di bello che queste persone hanno fatto per voi, vedrete che vi sentire molto meglio.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Come ho già detto prima sono sempre stata abituata a scrivere ma non avevo pensato a una passione per la scrittura. Successivamente ho scoperto che la scrittura faceva parte di me da sempre, solo che non me ne ero accorta. Adesso voglio continuare e diventare una persona completa, con tante passioni, tante prospettive per il futuro.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Ricordo che avevo un dubbio su come chiamare il libro: avevo pensato a tanti nomi, ma nessuno rispecchiava il senso del libro. Poi alla fine ho scelto: L'Angelo Protettore: un titolo semplice, che va dritto al punto e che è il ruolo principale della protagonista del libro che protegge dal Paradiso i suoi cari.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

In effetti ci sono stati dei momenti in cui volevo smettere perché non avevo idee per andare avanti ma poi ho pensato: mi faccio portare dove la fantasia vuole, cosi ho continuato. Non avrei mai pensato di pubblicarlo perché già scriverlo era una sensazione bellissima. Ho scritto un libro da sola, senza l'aiuto di nessuno e ora come ora sono fiera di me stessa. Sono decisa e determinata su queste cose: se una cosa la faccio, la devo portare fino alla fine, vada come vada.



10. Il suo autore del passato preferito?

Direi Pablo Neruda, poeta e autore assolutamente fantastico. A casa ho molti dei suoi libri di poesie e spesso mi ritrovo a leggerle. Mi affascina il suo modo di scrivere, di esprimersi. Mi sarebbe piaciuto molto incontrarlo e scambiare pensieri e idee; chiedergli come è nata la sua passione la poesia, cosa ha provato quando il suo primo lavoro è stato pubblicato ecc..



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Anche l'audiolibro sta facendo strada e in particolare ricordo quando ero bambina avevo a casa tre cd di fiabe sonore e i rispettivi libri: passavo pomeriggi interi a leggere e ascoltare le fiabe nello stesso momento. Il narratore, chiamato nelle fiabe appunto canta fiabe raccontava la storia interagendo in prima persona con i personaggi principali della fiaba e ti portava in un'altra dimensione, fatta di streghe, maghi, giganti. Anche questo è stato un modo per amare la scrittura e la lettura. Lo consiglio a tutte le mamme per i loro figli.

 

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Lunedì, 03 Novembre 2014 | di @BookSprint Edizioni

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