La scrittura è stata, da sempre, la mia forma di ribellione e, contemporaneamente, l’arma che mi offriva la giusta carica e determinazione. Quella determinazione che ora uso per potare avanti questo mio sogno. Ricordo ancora, che sin da bambino, appena potevo, prendevo un pezzo di carta, o quello che mi capitava tra le mani, e iniziavo a scrivere. A nove anni, avevo già voglia di scrivere il mio primo libro, che avrebbe dovuto intitolarsi “La povertà è la felicità della vita”.
La scrittura, infatti, per me è stata sempre una valvola di sfogo, nonché un’inseparabile compagna di viaggio. Grazie a lei ho potuto allontanare le mie paure e le mie perplessità. Mi accompagnava in tutti i momenti della vita e, soprattutto oggi, mi accompagna durante le notti insonni. È una passione, una grande emozione che nutre la mia quotidianità e mi aiuta a liberarmi dai fastidi giornalieri, per far viaggiare il mio pensiero senza alcun impedimento. Scrivere, però, mi ha anche aiutato ad aumentare la mia determinazione, quell’arma che ora uso per farmi sentire nel mercato editoriale. Oggi, finalmente, credo in me stesso e non ho paura di dire agli altri che esisto. Ad un certo punto mi sono detto: “Io ci sono” e, credendo a quest’affermazione, ho lavorato fino ad avere la possibilità di far scaricare oltre 4mila copie gratuite del mio saggio “Le finestre dei pensieri”, pubblicato a novembre del 2011.
Tutto questo è accaduto anche e soprattutto perché mi sono prodigato, facendo ricerche su Internet, per capire quali sono i mezzi migliori che offrono consigli per promuovere la propria opera.
È da qui, infatti, che è iniziato il cammino che mi ha portato ai risultati che ho descritto. Il messaggio che voglio lanciare, agli aspiranti scrittori e non solo, è questo: “credendo in noi stessi daremo agli altri la possibilità di crederci. Perché siamo prima noi a farlo”.