“Agli uomini, nelle more di una grande scelta da farsi nel corso della nostra vita, rimane incompleta ancora oggi una domanda: cosa ci fa forte, il Bene o il Male?” È questa la complessa questione che l’autore Angelo de Marco pone a tutti i lettori nel suo avvincente romanzo “La Chiesa degli Inferi”, edito dalla casa Editrice BookSprint Edizioni e disponibile sia in versione cartacea che digitale.
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Il Paese che mi ha dato i natali è Porto Empedocle, località marittima-industriale della provincia agrigentina. Sono cresciuto tra il mio Paese natale e la splendente Palermo. Alla fine di ogni anno scolastico, insieme ai miei compagni di vita e di scuola, andavamo in giro per la nostra bella Italia per conoscere meglio le bellezze storiche delle città del nord che erano state oggetto dei nostri studi dell’anno scolastico appena concluso.
Il reale che si unisce alla leggenda e viceversa, senza riuscire quasi a sapere scindere i due elementi; essi sono talmente intrecciati tra loro che sembra difficile, talvolta impossibile, separarli. Su questo forte sodalizio si fonda la trama del romanzo di Angelo de Marco, edito dai tipi della casa editrice BookSprint Edizioni. “La Dinastia dei Licantropi” è il lungo romanzo nel quale l’autore fa riferimento alla storia ed alla leggenda che egli stesso conosce da sempre.
Angelo De Marco ha vissuto e vive la sua vita in modo semplice ed intenso. Gran parte del suo tempo lo ha dedicato alla famiglia ed al lavoro così da riuscire a ricoprire incarichi di spicco a livello regionale e nazionale; eppure non è mai venuto meno il suo impegno verso quell’arte che da sempre lo appassiona: la scrittura. Ad essa si è dedicato con costanza fin dall’adolescenza fino ad oggi, tempo in cui conta già un buon numero di pubblicazioni fino alla più recente; quest’ultima è edita dalla casa editrice BookSprint Edizioni, ed è un romanzo dal titolo forse inquietante ma dal contenuto avvincente: “Il mausoleo dei morti”.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è stato sempre un modo come potere esternare liberamente il mio pensiero, senza atteggiamenti "costruiti" nella quotidianità, magari trascinato dal ruolo sociale e professionale cui sono costretto a vivere ogni giorno con clienti e amici. Quando mi siedo, invece, nella mia scrivania davanti la tastiera comincio a realizzare la mia creatività e mi sento librare in una area immaginaria da dove riesco a percepire il minimo rumore che attornia la mia natura. Poi, guardo il video e rileggo ciò che ho appena scritto, sento dentro di me una tale carica che concludo appagato il mio scrivere con tanta beatitudine perché sono riuscito a fare vivere le scene descritte insieme ai personaggi del mio racconto. S^, scrivere mi emoziona e mi da la forza di vivere un altro giorno in compagnia dei miei personaggi appena creati, con l'adrenalina che mi sento crescere dentro, creata sicuramente dalle storie appena trascritte siano esse drammatiche, siano esse di horror.
Un sogno o realtà? Chi sono le tre figure che compaiono a mezzanotte, al buio, nella stanza di Angelo de Marco, il 20 giugno, solstizio d'estate, del 1992? E cosa vogliono da lui? Di questa storia, e di quel che sarà dopo l'incontro notturno, parla "Hotel Niagara", proprio l'ultimo libro di Angelo de Marco. Pubblicato dalla BookSprint Edizioni nel solo formato cartaceo, l'opera è il racconto di una vicenda paranormale vissuta realmente dallo scrittore, che dopo più di venti anni ha deciso di rendere pubblico ciò che tante stagioni fa lo spaventò a morte.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è stato sempre un modo come trovare la mia pace interiore. Dare sfogo alla mia creatività, che riesco a raccogliere nel corso della mia giornata professionale, a volte anche intensa. Fin da ragazzo, quando mi mettevo a scrivere, anche su un quaderno per appunti, per me era come librarmi in uno spazio immenso, nel cielo.