1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Sinceramente non saprei di preciso come descrivere questa mia mania, ho amato fin da piccolo le penne, ne avevo sempre una dietro, se non avevo da scrivere scarabocchiavo. All'epoca esistevano quelle penne a scatto grossissime che da bambino avevi anche difficoltà a tenerle fra le dita, all'interno avevano vari pennini colorati, non me ne facevo mai mancare una. I colori nella mia mente erano tutto, però quando andavo a disegnare o scrivere mi fermavo alla matita sul disegno, mentre sulla scrittura dovevo avere per forza la biro nera; penso che la carta e penna sia il miglior modo senza fatica alcuna, senza timidezze o censure, il mettersi a nudo completamente, una volta che hai impresso quelle parole inchiostrate e scarabocchiate su carta, che poi riporterai tutte su bella copia alla fine ti ritrovi talmente scaricato di un grosso peso, che anche se quel che hai scritto non ti piace e lo cestinerai, ti ritrovi con una leggerezza mentale per lo più piacevole, come se avessi fatto chissà che.