2.Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
La domanda è difficilissima. Consiglierei di leggere i libri di Sergio Bambaren, che hanno accompagnato la mia crescita e in cui mi sono rispecchiata nel grandissimo amore per il mare in essi contenuto. Due titoli: Blu, il primo libro letto di questo autore e Storia della piccola volpe che mi insegnò il perdono, l’ultimo suo libro che ho letto. Emozionanti!
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ebook?
In termini di sostenibilità ambientale, in tutto il suo significato, sicuramente l’ebook è una valida alternativa, che consente di leggere una vasta varietà di libri, proteggendo l’ambiente. Anche in termini di spazio, considerando le dimensioni ridotte delle case moderne, è una scelta efficiente! Sono una persona molto romantica e dunque, nonostante l’amore per l’ambiente mi porti a credere in quello che ho scritto sopra, ritengo che la bellezza di avere una bella libreria nel proprio salotto con i propri libri preferiti, ingialliti, letti e riletti, magari anche davanti al caminetto non abbia pari.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Direi che si tratta di un amore ponderato che mi ha accompagnato nell’arco della crescita, assumendo caratteri diversi. È passato da una scrittura più infantile e spensierata, ad essere uno sfogo adolescenziale, fino ad oggi, contenitore gioioso dei valori in cui credo.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
È iniziato tutto sotto all’ombrellone un’estate, guardando una coppia di nonni che raccontavano alle loro nipotine di quando loro erano piccoli. Da lì, la storia ha preso vita da sola, come se l’avessi sempre custodita dentro.
6.Quale messaggio vuole inviare al lettore?
In un mondo oramai molto variegato, con contorni estremamente complessi, vorrei proprio regalare una storia semplice, dinamica e divertente, ma che al contempo apra le porte alla Fede, alla voglia di amare e che ridia importanza al tema della famiglia.
7.La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura è stata da sempre un dono presente fin da quando ero bambina. Fin dai primi temi delle scuole elementari o ai giochi con la mia sorellina. Da bambine avevamo l’abitudine di scrivere piccoli giornalini di fantasia da regalare poi ai parenti alla domenica. La scrittura è quindi un sogno nel cassetto fin da bambina che ho voluto coltivare come passione esterna alle mie quotidiane attività di studio e di lavoro.
8.C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, mi fa sorridere ripensare a come è nato il titolo del libro. In un momento di crescita molto difficile e complesso mi sentivo persa. Poi è arrivata una chiamata inaspettata che mi ha scaldato il cuore, ed ho capito che la stavo desiderando con tutta me stessa.
Passeggiando una sera in riva al mare, un negozietto aveva esposte delle bussole: grandi, medie, piccole, di ogni dimensione. E così, istintivamente, ho pensato che il mio cuore dovesse essere la bussola che mi avrebbe guidato nel mare della mia vita, e che non potevo non ascoltare. Guai!
9.Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sì. Ci sono stati momenti in cui ho pensato di perdere un progetto a cui tenevo molto. Tra lo studio, la laurea, la stanchezza, il lavoro non è stato facile trovare spazio per questo grande sogno nel cassetto. Con accanto le persone che ci scaldano il cuore tutto diventa possibile. La vera sfida è questa secondo me. Trovare la motivazione che ci consente di non arrenderci mai e portare a termine tutto ciò che si è iniziato, se è ciò che ci rende felice. La mia motivazione più grande risiede nell’amore che porto nel cuore.
10.Il suo autore del passato preferito?
Domanda ancora più difficile. Seppur di un passato relativamente recente consiglierei il Mondo Piccolo di Don Camillo, scoperto grazie al mio fidanzato. Un romanzo che permette di evadere dalla realtà per immergersi completamente in una storia di cui si diventa protagonisti. Guareschi ha scritto un capolavoro di fede e umanità grazie a cui riscoprire una chiave di lettura anche per i nostri tempi.
11.Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo che l’audiolibro sia una validissima frontiera utile soprattutto a chi non ha la possibilità di leggere autonomamente, a causa di malattie invalidanti, oltre che essere una compagnia. Utile socialmente, che unisce la tradizione di un libro con una moderna interpretazione. Mi piace molto!