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BookSprint Edizioni Blog

19 Mar
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Intervista all'autore - Sabrina Chisco

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Sabrina, ho 40 anni sono nata e cresciuta in una delle più belle città al mondo: Napoli. Sono solare, amo la vita, ottimista, attenta a tutto ciò che mi circonda. Amo passeggiare per la città e osservare la sua svariata cultura, il suo stile unico ed è da questo che nasce la mia voglia di scrivere. Sono cresciuta ascoltando musica di ogni genere, passeggiando tra i quartieri con un quaderno ed una penna dove prendevo appunti su tutto ciò che vedevo.


 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c'è un momento preciso. Non scrivo al PC come tutti, ma su un quaderno. Mentre passeggio, mentre ascolto musica, mentre osservo qualcosa o sono al bar o a telefono con un'amica. Tutto per me è fonte d'ispirazione dall'osservare un bimbo che gioca, al sole che sorge; dall'uccello che vola nel cielo, alla signora che stende i panni.


 

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi piacciono tanti generi dal romantico, allo storico, dal giallo al fantasy e perché no passando anche per l'erotico. Adoro la Allende, Gianluigi Nuzzi, Massimo Picozzi, Hernan Huarache Mamani.


 

4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata così per caso. Mi sono svegliata una mattina ed ho capito che avevo qualcosa da raccontare come la scoperta dell'omosessualità in età adulta, la voglia di amare ed essere amati al di là del sesso della persona scelta. La paura del pregiudizio e del giudizio delle persone che ti circondano, la voglia di maternità. Volevo dire a tutti di vivere, amare, sorridere. Siamo di passaggio sulla terra per cui vivi tutto ciò che ti da emozione e gioia, proteggi il tuo amore ma non nascondere il tuo essere non reprimere te stesso.


 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sicuramente tantissimo. Napoli è una città particolare, ricca d'arte, ma soprattutto ha una realtà molto varia. Basta spostarsi da un quartiere all'altro, una fermata di Metropolitana e la realtà cambia totalmente. A proposito di questo basta citare il film Napoli velata in pochi hanno capito realmente il significato che racchiude la vera realtà della città.


 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe. Scrivere è raccontare la verità con fantasia. In ogni personaggio del mio racconto c'è tanto di me, dei miei sogni, della mia realtà del mio modo di essere.


 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Come dicevo nella domanda precedente c'è tanto di me. Ho un carattere solare ma pieno di sfumature per cui in ogni personaggio c'è un po’ di me. Dall'insicurezza di Gloria, all'essere calma e sportiva di Aurora, dalla dedizione al lavoro alla disponibilità nell'aiutare gli altri di Clementine.


 

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì la mia migliore amica che mi ha guidata tanto da buona lettrice imparziale e critica nel non scadere nel banale e non essere volgare nelle scene erotiche. Mi ha anche aiutata tanto nel raccontarmi, descrivermi emozioni ed esperienze che io non ho mai vissuto ma ci tenevo a scrivere come la maternità.


 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia migliore amica in tempo reale.


 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Purtroppo sì. Dico purtroppo perché il profumo della carta, l'ingiallire delle pagine, il sottolineare e rileggere dopo anni lo stesso libro e riscoprire le emozioni di ciò che hai sottolineato hanno un fascino unico impagabile. Però bisogna dire che il futuro è la tecnologia per cui è sicuramente un grande aiuto.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Lo trovo molto utile, è superare una barriera per coloro che hanno problemi alla vista, per chi lavora tutto il giorno e la sera è stanco, per chi come me passeggia molto. Trovo che sia utile per chi è in vacanza steso al sole o per arrivare ed invogliare i giovani che ormai vivono con le cuffiette nelle orecchie.


 

 

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Lunedì, 19 Marzo 2018 | di @BookSprint Edizioni

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