“Sbagliando s’impara – Vent’anni di cantiere” (156 pagine, disponibili in versione cartacea) pubblicato dalla BookSprint Edizioni, è il resoconto della ventennale esperienza professionale dell’autore.
Inteso come testo d’analisi settoriale, esso si rivolge a tutti gli addetti ai lavori che avranno modo di riscontrare analogia di circostanze con gli episodi riportati nella pubblicazione, mentre i semplici lettori, ossia quelli lontani dal mondo della progettazione e della costruzione, conosceranno quanta fatica sia necessaria per il raggiungimento della proverbiale “costruzione a regola d’arte”. Se i voluminosi libri di fisica, analisi matematica, scienza e tecnica delle costruzioni avviano ad una presa di coscienza della complessità di applicazione degli studi, è solo attraverso la frequentazione quotidiana del cantiere che si apprende la competenza in ambiti non contemplati dall’attività didattica. La buona conoscenza dei materiali di cantiere, l’equilibrato rapporto con la committenza (pubblica o privata), la perfetta coordinazione con le altre maestranze attive nel settore (impresari, operai…) ed infine il delicato compito di sopralluogo dei lavori svolti sono le sfumature di un ruolo che solo la pratica insegna.
La pubblicazione tutta è una grande raccolta di materiale informativo; è il resoconto dei momenti salienti che hanno segnato professionalmente la carriera di un ingegnere il quale, nonostante le attuali difficoltà del mestiere, non esclude il fiorire di una condotta più seria e responsabile da parte di tutti gli appartenenti alla sua categoria.
In questa sorta di viaggio nel tempo, dalle prime difficoltà fino ai più recenti interrogativi, si ripercorre una vita professionale costellata di dubbi, soddisfazioni e anche qualche errore, fino a chiarire il lungo iter che porta alla realizzazione di un’opera.
«In conclusione, è difficile il passaggio dall’idea progettuale a quella della realizzazione perché i casi reali superano di mille volte quelli ipotizzati – e ipotizzabili – in studio.»