Questi versi sono sostanzialmente concepiti come sfoghi emozionali, e proprio questo particolare status li rende reali, in grado di raccontarci storie così lontane, così vicine a noi, facendocele sembra come nostre.
Stefania Ghilardi nasce nel 1977 e vive da sempre a Chiari, piccola cittadina vicino Brescia. Educatrice professionale laureata in scienze dell’educazione all'Università degli Studi di Verona, vive il proprio percorso di studi da studentessa lavoratrice come assistente personale ai minori diversamente abili nelle scuole. Affronta le avversità della vita, viaggia, scopre, vede ma soprattutto legge. Divora in un solo pomeriggio il suo primo libro, “Torna a casa Lassie” e dal quel momento non si ferma più. È Il sortilegio della carta stampata che la colpisce e stimola in lei la voglia di cimentarsi nel mondo della scrittura.
In “Momenti diversi” si palesano tanti periodi veramente negativi della vita dell'autrice. L'intimità degli scritti esce fuori dalla penna di Stefania Ghilardi, cristallizzata da parole semplici quanto efficaci. Si riesce a leggere nelle sue liriche quel prendere coscienza della scrittura come atto liberatorio, come surrogato di una sorta di psicoanalisi narrativa del tutto legittima nell'atto stesso di vivere. Ma ridurre il tutto ad una mera operazione di psicoanalisi vorrebbe dire commettere un lapalissiano errore. Le poesie che troviamo nel libro rappresentano un sincero atto artistico scritto con passione e amore, una stupenda testimonianza di un incrollabile amore per la lettura. La vita spesso risulta essere difficile, tormentata, alcune volte è triste, spesso è difficile, la poesia però può sfogare questa vita, può curare quasi ogni anima. Scrivere. È questo il primo passo per riconciliarsi con se stessa, con se stessi, con il mondo.