L’autrice è incuriosita da un dipinto in suo possesso che ritrae un’elegante dama con un cappello. Annamaria Serli ne fa fare una fotografia a raggi X e lo sottopone alla valutazione di alcuni restauratori scoprendo che effettivamente il dipinto ha subito un restauro con tecniche del XIX secolo, essendo in realtà antecedente. Disvelare chi possa essere la dama ritratta diventa compito dell’autrice che consultando un gran numero di fonti letterarie e figurative rivela una quantità d’indizi sufficienti a suppore che la dama in questione sia proprio la Laura del Petrarca.
La maggior parte del materiale utilizzato per questa ricerca storica viene proprio dal mondo della letteratura, viene da Dante e dallo stesso Petrarca ad esempio. L’autrice prende in esame le descrizioni letterarie di Laura, trova le spiegazioni per le possibili incongruenze, consulta la storia, i modi d’uso e le abitudine di chi ha vissuto nel 1300, non lascia nulla al caso. Tutto sembra un puzzle che s’incastra alla perfezione. L’autore del quadro si suppone possa essere Simone Martini, come si pensa che il quadro possa essere quello commissionato dal Petrarca al Martini e mai ritrovato. Se così fosse Simone Martini avrebbe utilizzato uno pseudonimo, dato che qui si firma “D.Alfieri”, nome di una famiglia astigiana già nota nel XII secolo. Il pittore è sostanzialmente oggetto letterario oltre che fattivo protagonista. Lo ritroviamo persino nel “Purgatorio” dove è ritenuto dallo stesso Dante un genio, “un mago”, dell’arte figurativa. “Questa è Laura” è una ricerca storica puntuale che parte dalla passione di una donna e dalla curiosità suscitata da un quadro. È proprio da tela e colore, dalla loro immobile natura, che a volte sgorgano nuovi ed interessanti orizzonti.