Marco è un giovane uomo che, sin da bambino, sente delle voci nel proprio cervello ma nessuno gli dà peso e lo crede. Voci contrastanti che ne minano la salute mentale e che, crescendo, Marco ha collegato a Dio e al Diavolo. Quando si ritrova ad affrontare la perdita di entrambi i genitori, la sua situazione si aggrava e la solitudine diventa padrone dei suoi pensieri e delle sue giornate. Solo l’intervento tempestivo del fratello lo salva dal tentato suicidio provocato da quelle stesse voci che sono le uniche a non abbandonarlo mai.
Iniziano perciò una serie di ricoveri ospedalieri, finché, stabile, viene trasferito in una casa famiglia dove si dedica a corsi di ceramica e alfabetizzazione informatica. È qui che Marco finalmente incontra delle persone che sono disposte ad ascoltarlo, è qui che finalmente può liberarsi di tutti i suoi pensieri, di tutte le sue preoccupazioni e può trovare un equilibrio psico-fisico, seppur precario, che gli permette di guardare avanti con più serenità.
84 pagine di solitudini, sofferenze, assenze di punti di riferimento, ma raccontate con un tono leggero e sobrio, non tralasciando i piccoli aspetti positivi che ci sono anche nella condizione di malato mentale. Una storia in cui l’autore, attraverso le vicende di Mario, prosegue nel suo percorso di riabilitazione, perché solo nella scrittura Agostino Crivo trova il mezzo per diluire il suo dolore, riuscendo finalmente a liberarsi dei fantasmi e delle paure del passato. Nato e cresciuto a Terzigno, alle pendici del Vesuvio, Agostino si diploma al liceo e frequenta solo per alcuni anni la facoltà di Chimica dell’Università Federico II di Napoli.
“Voci…”, un romanzo breve ma intenso, capace di prenderti e portarti realmente nel mondo distorto e incompreso della follia, tanto da ottenere anche gli elogi della commissione del concorso letterario nazionale “Emanuele Lomonaco – Storie di guarigione”.