Il romanzo, un’autobiografia lunga quasi 100 pagine e edita dalla BookSprint Edizioni (anche in versione ebook), è l’accorata testimonianza della durissima battaglia contro un male troppo spesso incurabile: il cancro.
Quando scopre la sua malattia, «un carcinoma maligno in stato già molto avanzato», Cinzia è una donna di appena trentasei anni, ha un matrimonio finito alle spalle e due ragazzi da crescere, di cui uno affetto dalla sindome di down. I passaggi emotivi vissuti durante il faticoso cammino sono espressi con trasparente autenticità; Cinzia mostra al lettore, inconsapevole della tragicità che ruota attorno ad una scoperta simile, quanto sia faticoso il processo di comunicazione e accettazione della malattia – la bestia – per dirla come l’autrice.
Il cancro è la fiera da affrontare, domare e possibilmente debellare, tanto da chi ne è colpito quanto dall’intero nucleo familiare che partecipa impotente al dramma. «Una volta arrivata dai miei genitori, feci un lungo sospiro salendo le scale, ma come vidi i loro volti scoppiai a piangere, non riuscivo a smettere e loro, poveri, continuavano a guardarmi come se avessero già capito cosa stavo per annunciare, ma aspettassero la conferma dalle mie labbra. Ricordo ancora i loro sguardi vuoti e assenti quando pronunciai quella brutta parola, era come se avessi bucato le loro vene e non fosse uscita nemmeno una goccia di sangue.» Ma Cinzia, insieme alla sua famiglia e a tutti coloro che l’hanno sostenuta durante la difficile battaglia, avrà la fortuna di gustare il sapore della vittoria, e il suo narrare è un incoraggiamento a non lasciarsi vincere dalla malattia. Oggi l’autrice è una donna vitale, serena, che ha scelto di rendere pubblica la propria esperienza al fine di ridare, a chiunque abbia perso la speranza, la forza per ricominciare. Lei si fa testimone di come sia possibile l’alba di un nuovo giorno.