Pubblicato dalla casa editrice BookSprint e disponibile anche nella sua versione digitale, “Nihil sine deo e le terre irredente” è la storia di una bambina piccola e indifesa che si muove in punta di piedi temendo di fare troppo rumore. Una danza che cambia e cresce, ma soprattutto che ama nella ricerca dell’io passato e perduto.
L’autrice ripercorre così, in un romanzo non solo autobiografico, parti importanti della storia mondiale, a cui fanno da sfondo le vicende personali della Tudor, nata a Bucarest e cresciuta, pur non essendo di origini nobili, alla corte reale del re Michele al quale deve una preparazione culturale che le ha permesso di scegliere la strada della medicina. Laureata infatti alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Istituto di Medicina di Bucarest, ha iniziato giovanissima la professione di medico, ottenendo anche il ruolo di aiuto al professore della cattedra di istologia e ematologia all’università di Bucarest. Nel 1988, a causa del regime sovietico, la dottoressa, amante degli anemoni, ha chiesto e ottenuto al Ministero degli Affari Esteri Italiano l’asilo politico e dopo alcuni anni è diventata cittadino italiano, sempre esercitando la professione di medico. Ma è in quegli anni che si è fatta strada dentro di lei la passione per la scrittura, che si ritrova tutta nelle pagine di questo romanzo che ha il gusto e il fascino della storia. Di una storia passata, ma mai troppo antica.
“Nihil sine deo e le terre irredente”, la battaglia dei popoli che si sono visti rubare le proprie terre e che hanno lottano per riconquistarle, alla ricerca del ricordo e delle proprie origini.