3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?
Non sappiamo chi vincerà la sfida tra e-book e libro cartaceo. Amo ancora vedere nella mia libreria i libri comprati o ricevuti come regalo con la dedica. Direi anche: "Togliete tutto, ma non i nostri libri". Mi piace l'odore del libro appena comprato, mi piace a sfogliare le pagine, e sentire l'onda del loro fremito tra le mie mani. Rispettiamo le tradizioni!
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
È un amore ponderato e quando l'amore chiama, bisogna seguirlo. E come il destino ti desse una sola possibilità, e concentrasse tutto dentro quel momento preciso. Non puoi sfuggire al destino, puoi solo vincerlo. La scrittura esprime intenzioni, sensazioni, pensieri, sentimenti, informazioni come l'amore ponderato.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho scritto questo libro perché' l'unico tempo certo della mia vita, è quello passato. Non si può dimenticare ciò che è stato: mai più. Non si possono cancellare i volti, i visi, le espressioni rimangono, rimarranno. Il serpente che non può desquamarsi, perisce, così pure gli spiriti ai quali si impedisce di mollare le loro idee, cessano di essere spiriti scriveva Nietzsche. Non si può dimenticare . Ma ricordare quello sì, raccontare l'irraccontabile ed è mio, tuo, nostro compito. Nostro dovere di cercare la verità, di dire la verità. Ricordare le più tragiche pagine della storia. Non si può perdonare, non si può dimenticare ciò che è stato.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Scrivo, ma io non sono nessuno, non sarò mai nessuno ma chi giudica senza neanche capire. Un scrittore deve avere il coraggio di mettersi in gioco, ognuno a suo modo. Quale professore brillante può giudicare le mie sofferenze oscure, ma quale critico letterario può vedere la mia forza interiore? Chi ha vissuto il mio passato? Nessuno. La vera eleganza è riuscire a rimanere indifferenti. Questa è la strategia standard.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
No! Non ho mai pensato di scrivere, anche se ero brava a raccontare. Ho messo sul primo piano i miei studi.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Il periodo migliore della mia vita è il passato, soprattutto dell'infanzia. Penso spesso alla mia infanzia e con nostalgia desidero che torni. Ho ancora un spettacolo visuale dal sorriso dolcemente ottimista di un incontro indimenticabile descritto nel mio racconto. Una favola cha ha il sapore dei sogni ad occhi aperti. Quel momento è un ode alla mia infanzia.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Non ho mai pensato di abbandonarlo il mio racconto, anche se ho impiegato tanto tempo. Come non si abbandonare il proprio figlio, come non si abbandona un malato, un anziano che ha bisogno di te. Non devi tornare indietro e abbandonare il campo conquistato. Entri in un grande labirinto e scappare non puoi. Ho imparato dare valore a quello che faccio. Ciò che pensano altri di che cosa scrivo' non importa, tanto la strada che farò sarà sempre la stessa: la mia. Se fai un passo avanti non devi mai tornare in dietro.
10. Il suo autore del passato preferito?
Non ho un scrittore preferito. Ho avuto dei libri preferiti. Ho letto di tutto. Preferisco leggere tutto perché' scopro le informazioni e soprattutto la storia di cui parla un libro.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sicuramente sarà il futuro che deciderà.