La meticolosità clinica con cui l'autrice è solita fare i conti nel suo quotidiano si ritrova tutta nella descrizione dei personaggi, di cui scandaglia emozioni e fragilità. Con una narrazione dalla prosa morbida e articolata, Rosa Palatiello punta il dito verso quei giudizi, talvolta affrettati e privi di ragion d'essere, che deviano il naturale corso degli eventi. Personificazione di ciò è proprio la protagonista del racconto che dà il titolo all'intero volumetto; si tratta di una donna poco più che quarantenne,«Esulava dalla psicologia femminile media e non aveva mai desiderato veramente un marito e una famiglia nel senso convenzionale del termine, un sogno l'aveva sempre guidata… quello che cercava era il legame di anime, anime che si riconoscono e sanno di appartenersi per sempre.»
È una donna dei nostri tempi, determinata, forte, anche (o forse soprattutto) in ambito sentimentale. Perfettamente consapevole dei suoi desideri, è alla ricerca della reciprocità assoluta che trova, in modo casuale e forse insperato, attraverso un incontro virtuale. «Dal primo istante che si videro scattò l'attrazione tra loro». Il racconto ci narra come entrambi, nonostante la più giovane età di lui, dopo quel primo incontro, si lascino ammaliare dalle dolcezze del cuore, finché, in preda alla più subdola convenzione, lui non decide di gettare la spugna. «Voglio una pausa di riflessione. Fino a 7 anni la differenza di età è accettabile. Ma tra noi di anni ce ne sono 13». La differenza d'età, improvvisamente ed in modo del tutto ingiustificato, diventa motivo di allontanamento. Nella storia di questi due personaggi è racchiuso il senso del libro: l'invito a vivere ciascuno secondo i propri parametri. La lettura del libro funge da stimolo di lotta contro le ombre delle bieche consuetudini, è un'esortazione a godere appieno della libertà d'azione.