Il suo autore è antico quanto un dio, è forte quanto un dio. La sua mano sgorga dai recessi del tempo, l’ha visto nascere, l’accompagna, lo sente scorrere tra le dita. Ed è quella l’unica mano a conoscere il segreto del Libro. Nel fluire incessante dei suoi capelli si anima il mistero dell’inconoscibile.
Si dice che la lettura di poche parole consentirebbe l’accesso fulminante a un sapere smisurato, tale da sconvolgere i limiti dell’angusta coscienza umana. Una sola riga potrebbe essere fatale a ogni mortale. Si dice che solo alcuni tra i più grandi autori di tutti i tempi siano riusciti a intuire la visione di poche lettere del Libro, e tanto è bastato ad aprire le loro menti a un’ispirazione altrimenti inconcepibile.
Molti continuano a cercare il libro, scavano nei secoli alla ricerca dello scrigno del tempo. Alcuni giurano di averne posseduto un frammento, ma nessuno gli crede. Altri ritengono che sia inutile cercare e riscrivono pagine dettate da oscure entità. I più hanno smesso di cercare, perché credono che il Libro Numero Zero non sia mai esistito, e forse è meglio così.