Ed è forse negli scaffali pieni di sogni che Adrian trova la giusta ispirazione per la sua storia. “L’albero è la vacca” vede al centro della vicenda Adam, un ragazzo di dieci anni. Mentre a casa sua si consumano le discussioni tra il padre e la madre, il piccolo si sente al sicuro tra i rami del tasso, albero mortifero. Dall’oscura chioma spuntano gli arilli, bacche velenose. Adam ne mangerà uno, sputando il seme; è in quel momento che assisterà alla rasserenante visione di una vacca che attraversa il giardino. L’animale bianco diventerà per lui un punto di riferimento.
Alla premiazione è presente Maria Leonardi, responsabile della casa editrice per le acquisizioni e diritti esteri, che non ha nascosto la soddisfazione per la vittoria: «Ogni volta che Adrian scrive, riesce sempre a smuovere qualcosa». E questa volta non è stato diverso.
La sfida è stata tesa, indecisa sino all’ultimo. Un ventaglio strettissimo di voti raccoglieva tutti e cinque i finalisti. Alla fine, il potenziale cinematografico de “L’albero e la vacca” ha avuto la meglio, e Adrián N. Bravi ha trionfato. Il suo libro sarà inviato in cento copie agli indirizzi privati dei registi presenti in rassegna. Poi, chissà…