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19 Nov
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L’importanza del dialogo

L’importanza del dialogo © puckillustrations

Semplici e brevi regole per migliorare la scrittura

Avete mai pensato a come sarebbe scrivere un libro senza dialoghi? Dagli ultimi libri usciti ai grandi classici, cosa diventerebbero queste opere se si eliminano i personaggi che interagiscono fra loro, parlandosi, scambiando battute, o parole dolci?
«Oh Romeo Romeo perché sei tu Romeo!? Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o se non vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti.
Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu.»

In che altre parole, in che altri modi, se non con un dialogo, Wiliam Shakespeare avrebbe potuto meglio individuare il problema che impedisce l’amore tra Romeo e Giulietta? Che tormenta la loro storia d’amore fino ad indurli al suicidio? Romeo e Giulietta avrebbe avuto lo stesso successo senza quella lunga serie di memorabili botta e risposta?
E come avrebbe potuto l’originale ed eccentrico Oscar Wilde introdurre il suo punto di vista sul tema della vecchiaia,  se non con le parole che il giovane Dorian Gray adotta, parlando  al suo ritrattista, per fargli capire che la bellezza svanirà?
«Si» continuò «per te valgo meno del tuo Ermes d'avorio o del tuo fauno d'argento: quelli ti piaceranno sempre, ma fino a quando io ti piacerò? Probabilmente fino al giorno in cui avrò la prima ruga.»

 

Orgoglio e pregiudizio sarebbe stato lo stesso se la Austen avesse optato per una forma di scrittura diversa e meno dialogata? Certo, un romanzo senza dialogo può esistere, può essere scritto, ma mancherebbe senz’altro dell’indubbia attrattiva che esso esercita sul lettore. Il dialogo esiste, infatti, in quanto permette di trasmettere informazioni al lettore, rendere note le emozioni dei personaggi e farne capire meglio il carattere, facilitando l’empatia tra lettore e protagonisti della storia. Lasciare spazio ai dialoghi significa lasciare spazio ai personaggi, renderli più veri, aiutare il lettore a calarsi nella vicenda.
Molti scrittori emergenti hanno dei problemi con l’uso dei dialoghi, ma le regole da seguire sono abbastanza semplici: bisogna rendere le conversazioni verosimili, vicine alla realtà, evitando banalità e arricchendo il tutto con accenni sulla gestualità.

 

Lunedì, 19 Novembre 2012 | di @Dario D’Auriente

2 COMMENTI

  • Link al commento Bruno Redditi inviato da Bruno Redditi

    La vita è un continuo dialogo fra persone, dove non c'è dialogo regna la solitudine, la solitudine è il primo scalino che porta alla morte prima morale intellettuale e spirituale e lentamente anche alla morte fisica. Un uomo che non si è mai sentito solo è un uomo fortunato senza saperlo. Se ti trovi ad essere solo in un bosco di notte oppure in mezzo al mare speri sempre che qualcuno ti cerchi e ti trovi per salvarti ma se ti senti solo e sei tra la gente nessuno ti salverà se non la tua volontà di riallacciare un dialogo con qualcuno. Vito sei stato grande, sei uscito dal tunnel della droga ed hai iniziato un'attività fra le più importanti per la società, dai la possibilità di pubblicare le proprie opere anche alla gente comune come me con una cifra ragionevole e trovi tutte le possibili strade per far conoscere queste opere al maggior numero possibile di persone. Le grandi case editrici pubblicano solo per coloro che sono già affermati, oppure per personaggi in vista anche se sono alla prima opera, per uno come me, rimasto ignorante ma che ha da sempre il vizio di pensare e nella sua vecchiaia si è messo a scrivere i suoi ricordi ed i suoi pensieri era impossibile arrivare a loro. Grazie per il lavoro che ha fatto per me, specialmente per quei due filmini che ha messo in youtube, sono davvero una chicca. Bruno Redditi.

    Mercoledì, 21 Novembre 2012 18:48
  • Link al commento rosa magnone inviato da rosa magnone

    Caro Vito questa pagina e strepitosa complimenti ciao Rosa.

    Lunedì, 19 Novembre 2012 16:17

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